mercoledì 16 novembre 2011

IL GOVERNO MONTI


(da Sky TG24 del 16/11/2011)


Ecco il governo Monti. Non so cosa succederà, ma Monti sembra una persona seria e competente, che si occupa "anche" degli interessi del Paese e non solo dei propri. Facciamogli (e facciamoci) tutti i migliori auguri! Ne ha (e ne abbiamo) bisogno!
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venerdì 4 novembre 2011

La Crescita Antieconomica (da Transition Italia)

(da Transition Italia del 4/11/2011 di Massimiliano)

Parlare di crescita antieconomica sembra un nonsense, invece è proprio ciò che stiamo vivendo in questo momento.
La fine della crescita economica è alle porte o, molto più verosimilmente, è già arrivata, ma già ora, e da diverso tempo, siamo entrati nel regno della crescita antieconomica, la crescita, cioè, che se venisse ricalcolata coi propri costi reali nessuno vorrebbe veramente.
In questo articolo di Herman Daly maggiori dettagli.
(Grazie a Luca per la revisione della traduzione)

 

I limiti dello sviluppo – Ancora quarant’anni? (di Herman Daly)
Da The Next Forty Years (I prossimi quaranta anni) di Jorgen Randers

Quarant’anni fa, quando ho letto I Limiti dello Sviluppo credevo già che una crescita nell’uso delle risorse totali (cioè il valore della popolazione moltiplicato per l’utilizzo di risorse pro-capite) si sarebbe fermata entro i successivi quarant’anni. Il modello d’analisi del team Meadows è stata una conferma forte di quella convinzione di buonsenso sulla base di principi primi che risalgono almeno a Malthus e a precedenti economisti classici.
Bene, ora sono passati quarant’anni e la crescita economica è ancora l’obbiettivo numero uno della politica di praticamente ogni nazione, questo è innegabile.

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INPS 2011, l’anno della beffa previdenziale

Per la prima volta i contributi dei lavoratori verranno rivalutati ad un tasso inferiore a quello dell’inflazione  

ROMA - Pochi ricordano che una delle geniali astuzie per defraudare i lavoratori di ampie parti della propria pensione è nascosta nel singolarissimo sistema con cui vengono rivalutati i contributi versati anno dopo anno dai lavoratori.

Con il meccanismo inventato dalla Riforma Dini i contributi di ogni lavoratore vengono versati all’ente previdenziale di appartenenza e ogni anno si sommano progressivamente. Il totale dei contributi versati vengono annualmente “rivalutati” e costituiranno, alla fine della carriera di ogni lavoratore, il cosiddetto Montante Contributivo Individuale, sulla base del quale verrà poi liquidata la pensione.

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giovedì 3 novembre 2011

Default Italia, cosa rischiano imprese e famiglie

( da Giornalettismo)
Le possibili conseguenze di un (per ora improbabile) fallimento

Cosa succede a fare la fine dell’Argentina? O quella probabile della Grecia? Oggi il Corriere della Sera racconta le possibili conseguenze di un default dell’Italia, spiegando cosa succederebbe nel caso peggiore. Ieri lo spread, scrive Francesca Basso, ha chiuso a quota 436 e il rendimento dei titoli decennali si è attestato al 6,19% sul mercato secondario, più o meno come due giorni fa, restando pericolosamente vicino a quella soglia del 7% che gli operatori indicano come il punto di non ritorno per un Paese verso il fallimento. Ma la Banca d’Italia è stata chiara, lo Stato italiano reggerebbe anche se il tasso fosse all’8%. Ma se succedesse il crack, il primo effetto sarebbe una forte recessione. Salvare la moneta unica conviene a tutti, alla Germania come alla Grecia, perché i costi della rottura dell’euro sarebbero altissimi. Va in questa direzione l’intervento dell’Unione europea per creare un piano di salvataggio che aiuti la Grecia, rafforzi le banche dell’Eurozona e garantisca in parte—attraverso il Fondo salva Stati Efsf —gli investitori sul primo 20% di eventuali perdite su bond di futura emissione. Ecco le conseguenze per imprese e famiglie:


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mercoledì 2 novembre 2011

Bossi: no comment

Video di Repubblica: intervista a Bossi.

Bossi dice "no comment" alla domanda finale se il B. se ne dovrebbe andare o meno.

Io invece il "no comment" lo dico fin dall'inizio!

Non è possibile che ci siano persone con questa energia alla guida dell'Italia.

Con quale determinazione, con quale lucidità B.&B. possono prendere delle decisioni di importanza cruciale sul destino presente e futuro di 60 milioni di italiani?

Queste decisioni, queste scelte sarebbero già al limite della sopportazione per persone ancora in forze, di normale intelligenza e capacità reattiva, di normale forma fisica e prontezza di spirito.

Tutti i politici come questi andrebbero pensionati poi, del resto, ne possiamo parlare...
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La crisi degenera. Che sta succedendo?

(dal blog di Aldo Giannuli)

I mercati sono in picchiata, lo spettro di un gigantesco effetto domino si para improvvisamente davanti: default della Grecia- crisi bancaria franco-tedesca- default italiano-  fine dell’euro- fine della Ue, grande crisi mondiale.
E tutto questo è stato innescato solo dall’annuncio di Papandreu di un referendum  sul piano di aiuti ottenuto e sulle conseguenti misure da adottare.
Per capire dove stiamo andando a sbattere, partiamo da una domanda: perchè Papandreu ha fatto questa mossa?
Si potrebbe pensare che ci sia dietro una strategia del tipo: “se salta tutto, noi greci andiamo a terra, ma ci portiamo appresso tutti voi, signori dell’Eurozona, per cui vi conviene concederci gli aiuti a condizioni più ragionevoli, per evitare la catastrofe”. Ma questo non convince: è un argomento che Papandreu avrebbe potuto far valere già da due anni  e non lo ha mai fatto, che senso avrebbe farlo ora, dopo aver appena concluso con successo il negoziato per il finanziamento Ue-Bce per una rata di bond?

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Paradossi (παραδοξα) greci, ma non solo.

(da it.paperblog.com di Agnese Vardanega)
La zattera della Medusa (Le Radeau de la Méduse) è un dipinto
di Théodore Géricault, databile al 1819 e conservato nel
Museo del Louvre. Completato quando l'artista aveva soltanto
ventisette anni, il dipinto rappresenta gli avvenimenti successivi
al naufragio della fregata francese Méduse, avvenuto il
5 luglio 1816 sulle coste dell'attuale Mauritania, a causa di
negligenze e decisioni affrettate da parte di comandanti e
governanti. Delle 147 persone imbarcate, soltanto 13
fecero ritorno a casa. L'evento generò uno scandalo
internazionale, in parte attribuito all'incompetenza del
capitano dell'imbarcazione.
Papandreou ha lanciato una bomba sul prossimo G20. Mi pare che sia l’unica cosa che si possa affermare con certezza. Per quali ragioni, lo ha detto chiaramente rivolgendosi al governo: il referendum darà un mandato chiaro, ma anche un messaggio chiaro dentro e fuori dalla Grecia sul nostro percorso europeo e sulla nostra appartenenza all’euro (Il Sole 24 ore). A questo punto, non basta una maggioranza di governo per prendere decisioni. Bisogna avere un consenso più largo. Ma non basta neanche questo. Bisogna vedere se i Greci ritengono che ne valga la pena.
Dilemma interessante....

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Ma che cosa succede se un Paese va in default? - Corriere della Sera

Ma che cosa succede se un Paese va in default? - Corriere della Sera

Dalla Grecia all'Italia, ecco i rischi per gli Stati

Se un privato non paga le rate del mutuo la banca
gli fa pignorare l'immobile. Se i politici fanno andare
l'Italia in default non pagano niente, anzi saranno gli
unici dipendenti statati a continuare a percepire lo
stipendio! Niente di nuovo sotto il sole...
Chiunque può fare default, cioè fallire. Può essere insolvente un individuo, ma anche una famiglia, oppure un'azienda, un ospedale, una banca, un Comune e pure uno Stato. I conti sono in rosso (le spese superano le entrate) e non si riesce più a pagare i creditori. Ovviamente cambia la scala degli effetti. Se a essere sopraffatto dai debiti è un singolo cittadino, lascerà da saldare l'affitto, le rate dell'auto, il finanziamento della banca... (ma le banche, i creditori, tramite il tribunale gli pignorano tutto e non può più mettersi in affari in proprio, diversamente da una banca o da uno stato che fallisce! ndr) Se fallisce un'azienda, il peso ricadrà su dipendenti e fornitori. Se un Comune, interviene lo Stato centrale e i servizi ai cittadini proseguono (magari ridimensionati). Ma se è uno Stato a fare default, significa che non è più in grado di fronteggiare gli impegni economici assunti: dal rimborso alla scadenza prevista del denaro preso in prestito per finanziarsi attraverso l'emissione di titoli di Stato, agli stipendi da pagare ai dipendenti pubblici.

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martedì 1 novembre 2011

Non possiamo aspettare l'Europa. Tutto dipende da "noi" (o meglio: dai nostri politici!)

Articolo del Sole24Ore valido e incisivo. Soprattutto perché mi sembra che, seppure con molta moderazione, si cominci a dare la responsabilità a chi veramente se la deve prendere! I nostri politici forse non saranno stati le cause della attuale crisi, ma sono responsabili di come l'Italia la sta affrontando. La mia personale opinione è che i politici italiani abbiano peccato di clientelismo, "partitismo", interesse personale, ignavia e pigrizia mentale, paura dell'impopolarità e anche, in buona misura, somma incompetenza, e infine: distacco e disinteresse per la società reale e per il suo destino, per la cittadinanza tutta, per il popolo italiano (come dice mio padre: "per il loro popolo").
Queste sono le responsabilità dei nostri politici. Loro non pagheranno mai per le conseguenze negative che causeranno nel tessuto sociale del nostro paese. 
Ok, vi siete "beccati" il mio sfogo, ora leggetevi l'articolo del Sole.
Editoriale di Roberto Napoletano (dal Sole24Ore)


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venerdì 28 ottobre 2011

Ciao bella! Stiamo toccando il fondo, vero?


La nuova vignetta del Times su Berlusconi e Merkel:
Ciao bella! Stiamo toccando il fondo, vero?

Questa stupenda vignetta satirica di Brookes mi ha colpito e fatto pensare.... Davvero nel profondo dell'animo italiano c'è qualcosa di misterioso, inquietante, come una "pulsione di morte", ma nello stesso mistero è compresa una inconsapevole o incosciente e forse fatalista, propensione alla gioiosità, alla spensieratezza, alla risata catartica...

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sabato 15 ottobre 2011

La Grecia è una cavia!

(da Il Fatto Quotidiano)
“La Grecia esca dall’euro e dichiari il default”
Decidere di non pagare il debito e uscire dall’Eurozona. E’ la soluzione radicale ipotizzata da un settore sempre più largo dell’opinione pubblica greca di fronte alla gravità della crisi. “Nel paese balcanico è in corso una strage dello stato sociale – dice Aris Chatzistefanou, giornalista e co-autore di Debtocracy, documentario che attraverso il web ha fatto il giro del mondo – Non è possibile pagare un debito così grande se significa imporre un’austerità destinata a distruggere la società”. Secondo il cronista, la Grecia “è una cavia, serve per verificare le reazioni della popolazione e dell’economia” di fronte alle cure imposte dalle istituzioni internazionali. Idee che circolano fra i movimenti di “Indignati” che stanno riempendo le piazze, non solo ad Atene.  di Piero Ricca
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venerdì 14 ottobre 2011

cos'è un Crash Course?

Crash Course - (da The Free Dictionary)
un corso di rapida e intensa di formazione o di ricerca (di solito effettuata in caso di emergenza), "ha preso un corso accelerato (crash course) di italiano sulla via verso l'Italia", "il suo primo lavoro è stato un corso accelerato (crash course) di sopravvivenza e di imparare a andare d'accordo con le persone "," un programma accelerato (crash course) è necessario per creare nuovi posti di lavoro "
crash del programma, programma d'urto
sinonimi: corso di studio, curriculum, programma, programma, programma - un corso integrato di studi accademici, "è stato ammesso ad un nuovo programma presso l'università"

Il Crash Course di Chris Martenson
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giovedì 13 ottobre 2011

Default italiano: un diritto per gli indignati

(da Default italiano: un diritto per gli indignati - Lettera43)
Default, diritto all'apocalisse

Gli indignati lo rivendicano. Ma per l'Italia e l'euro sarebbe la fine. di Ulisse Spinnato Vega
Corteo di indignati a Roma, il 12 ottobre 2011.
Corteo di indignati a Roma, il 12 ottobre 2011.
Diritto all'insolvenza. Insieme con salario minimo garantito, cancellazione dell'articolo 8 della finanziaria e dell'accordo tra sindacati e Confindustria del 28 giugno, c'è anche questa tra le richieste messe nero su bianco dagli indignati. E finite in una lettera che la delegazione del Coordinamento milanese che raggruppa diverse associazioni e sigle sindacali - da San Precario a Cub e Usb - ha consegnato il 12 ottobre nelle mani del vicedirettore di Bankitalia Giovanni Mario Alfieri, indirizzata «all'attenzione dei direttori della Banca Centrale italiana e europea Mario Draghi e Jean-Claude Trichet».
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martedì 11 ottobre 2011

CRASH COURSE - Chris Martenson


Ti consiglio di investire il tuo tempo in questo lungo e impegnativo corso: il Crash Course di Chris Martenson (sottotitoli in Italiano).
Non costa nulla, ma è in grado di farti "guadagnare" in denaro, vita o possibilità di sopravvivenza per te, per la tua famiglia e per le persone che ami.
Questo periodo storico è particolarmente "intenso", ormai non abbiamo più bisogno di andare al cinema per provare forti emozioni!
Non c'è più bisogno di guardare film di avventura, di survival (di lotta per la sopravvivenza fisica), triller, spionaggio, complotti, ecc.: abbiamo già la realtà, non c'è più bisogno di sognare, apriamo gli occhi!
A meno che non si preferisca sentire l'adrenalina solo seduti comodamente nella poltrona... come spettatori passivi davanti allo schermo e non "dentro al film", da protagonisti!
Capita infatti che a volte di fronte a situazioni reali si preferisca negare l'evidenza, e distogliere lo sguardo, pensare ad altro, piuttosto che ammettere che proprio lì davanti c'è una situazione potenzialmente pericolosa.
Sarebbe intelligente affrontare la realtà, prepararsi al peggio... e se non succede niente di male? Ok, allora ammettiamo di aver sbagliato e facciamoci una bella risata! Ma se non ci siamo preparati e per questo il prossimo anno saremo senza lavoro, senza mezzi di sussistenza e faremo vivere una drammatica esperienza alla nostra famiglia, allora non ce lo potremo mai perdonare!
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domenica 9 ottobre 2011

Accordo Sarkò-Merkel: ultimo sacrificio per l’Europa






Arriva il maxi piano di ricapitalizzazione delle banche europee. Il vertice franco-tedesco di Berlino ratifica la situazione drammatica della crisi dell’eurozona. «Siamo uniti contro la crisi, dobbiamo esserlo», dice il presidente francese Sarkozy. Nel frattempo, la franco-belga Dexia viene nazionalizzata. E parlando di Grecia, un alto funzionario della Bce dice a Linkiesta: «Francia e Germania stanno cercando di minimizzare gli effetti del fallimento di Atene».


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mercoledì 28 settembre 2011

Alessio Rastani, il Trader Sincero

Il discusso video della BBC nella quale il "sedicente" trader-operatore finanziario Alessio Rastani predice il default.



Traduzione:
"... Ci sarà un crollo economico e sarà molto duro, perché adesso i mercati sono dominati dalla paura. Gli investitori, il "grande denaro", il "denaro intelligente", le istituzioni, non credono a questo piano di salvataggio. Sanno che il mercato è morto, sanno che il mercato dei valori è finito, non sono affatto preoccupati dall'euro, stanno muovendo il loro denaro su posizioni più sicure come i buoni del tesoro americani, i buoni a 30 anni, il dollaro americano, non funzionerà"

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mercoledì 20 luglio 2011

Il picco del petrolio è già stato raggiunto

C'è una convinzione diffusa nella comunità scientifica indipendente che la massima produzione annua globale di greggio è già parte della storia. Entriamo in un "swing plateau", dice l'esperto portoghese Luis de Sousa

vedi articolo in portoghese

vedi articolo in inglese

Interessante è anche il primo commento che dice il 29/09/10:
"Interesting to note that the two most oil-dependent EU countries (Greece and Ireland) are also those closest to financial disaster." (Interessante notare che i due più dipendenti dal petrolio paesi dell'UE (Grecia e Irlanda) sono anche quelli più vicino al disastro finanziario.)
Cosa che è puntualmente accaduta, e se guardi l'ultima figura in fondo all'articolo dopo Irlanda e Grecia c'è Spagna e Italia... ora tocca a noi?



Il Picco del Petrolio è storia.

 (dal sito http://malthusday.blogspot.com/)

Compare oggi (29 settembre 2010 n.d.r.) su The Oil Drum: Europe un articolo del giornalista portoghese Jorge Nascimento Rodrigues precedentemente pubblicato sulla rivista settimanale portoghese Expresso. L'articolo, tradotto in inglese, informa sulle ultime dal mercato petrolifero secondo un recente rapporto proveniente da fonti militari tedesche. Qui ne propongo una traduzione in italiano che spero possa essere utile.

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mercoledì 13 luglio 2011

Siamo pronti? Are You Ready?

Pezzo finale della colonna sonora del film "I guardiani del destino" (2011)


Solo Noi possiamo scrivere "il Piano" della nostra Vita!

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giovedì 9 giugno 2011

Il mondo sta aspettando l'alba

World Is Waiting For The Sunrise
(il mondo sta aspettando l'alba)




Mi piace questo filmato, mi ricorda "Happy Days", i giorni felici quando l'Uomo era fermamente convinto che il Progresso fosse infinito, che avrebbe veramente potuto sciogliere i legami e i legacci che lo tenevano avvinto alla Natura, in un crescendo esponenziale...
La Natura invece è la sua natura, perchè l'Uomo ne fa parte, non ne può uscire e il vero progresso può forse essere considerato il cammino verso la comprensione delle leggi naturali e la consapevolezza di essere parte.
L'Era del Petrolio sta volgendo al termine, il breve sogno, l'illusione di potenza illimitata (a power-trip) dell'uomo sta finendo. Controvoglia ci si dovrà svegliare e forse molti sceglieranno di continuare a dormire fino alla loro fine, ma nonostante questo.... non sarà la Fine del Mondo! Sarà invece l'inizio di una nuova ed entusiasmante avventura, l'inizio di un Nuovo Mondo che unirà gli aspetti positivi della socialità, dei rapporti umani e delle scoperete pre-scientifiche dell'epoca pre-petrolio agli aspetti positivi dell'evoluzione culturale e scientifica che ha portato l'energia del petrolio.
Il petrolio è l'energia dei nostri progenitori che ci hanno lasciato in eredità per il nostro benessere, ora che l'abbiamo usata (ed abusata) per la nostra evoluzione (nella misura in cui siamo riusciti ad evolvere singolarmente e come specie), dobbiamo tornare coi piedi per terra, anzi, meglio: con i piedi nella Terra!
In bocca al lupo!
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martedì 7 giugno 2011

le motivazioni per il cambiamento


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venerdì 3 giugno 2011

Manuale Pratico della Transizione

Leggere questo testo mi ha fatto soffrire, mi ha fatto reagire, mi ha aiutato a scegliere, mi ha motivato a intraprendere con maggior forza, speranza, decisione e positività la scelta che avevo già fatto. Questo è un libro importante per me. Paigam

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venerdì 6 maggio 2011

Il mio secondo tempo

Il mio secondo tempo...

Per me è un brano che incarna il mio sentire in questo momento.
La necessità di un cambiamento radicale... prima che sia troppo tardi!



Finchè un bel giorno mi sono accorto che
bisognava decidere
finchè un bel giorno la carta d'identità
non mi ha rivelato la verità
non è il momento, non è il momento di scherzare
qui c'è un casino, un casino di cose da fare
ho superato, ho superato la metà
del mio viaggio e mi devo sbrigare
che c'è il mio secondo tempo e non voglio perderlo


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La fine di Gaia!

CA-PA-RE-ZZA!
CA-PA-RE-ZZA!
CA-PA-RE-ZZA!
Caparezza sei Unico!!!



Povera Gaia
anche i Maya vogliono la tua taglia
pure la massaia lo sa, per la fifa tartaglia
decifra una sterpaglia di codici ma il 20-12
non incide se non nei cinematografi.
Uomini retti che sono uomini rettili
con pupille da serpenti
più spille da sergenti
vogliono la tua muta, Gaia
ti vogliono muta, Gaia
la bomba è venuta a galla adesso esploderà.

Reti di rettiliani, andirivieni d' alieni
velivoli di veleni, tutti in cerca di ripari ma

La fine di Gaia non arriverà
la gente si sbaglia
in fondo che ne sa.
E' un fuoco di paglia
alla faccia dei Maya e di Cinecittà.
La fine di Gaia non arriverà!
La fine di Gaia non arriverà!


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Vivere una Vita Semplice


Vivere una Vita Semplice... è una parola!
Mai come in questo periodo storico ogni cosa è complicata!
Il Vivere non è un atto semplice, ha perso quasi ogni caratteristica di naturalezza... ma volendo potrebbe essere ancora possibile?

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domenica 24 aprile 2011

Celebrando la morte di Sai Baba

Sai Baba è morto questa mattina, domenica 24 aprile 2011.

Qui sotto invece riporto una porzione di una testimonianza di Paolo D’Arpini (www.circolovegetarianocalcata.it) copiato da www.centronirvana.it
Tuttavia Osho non era propriamente una amico di Sai Baba, il quale ricambiava il sentimento! Se riuscite a comprendere l'inglese, leggete più sotto...

Satya Sai Baba e Osho Rajneesh....
Che hanno questi due in comune?
Divertente comparazione fra due saggi indiani mai incontrati...
ma conosciuti!‏


.... A volte li definisco “due saggi opposti” e perché? Osho Rajneesh rappresenta la trasgressione in senso intellettuale e sociologico mentre Satya Sai Baba incarna il modello devozionale indiano classico.

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sabato 23 aprile 2011

Non c'è più il futuro di una volta

Significativa questa analisi sul Sole 24 Ore, di Guido Gentili. Tuttavia lascia l'amaro in bocca...
Se non possiamo considerarci baldanzosi emergenti, siamo costretti a vivere da depressi paurosi? O dobbiamo vivere sperando in un ritorno del sentimento europeista?
Il tempo passa... vivere da depressi, o pieni di paure, o sperando in un futuro migliore, non aiuta a Vivere!
Il nostro tempo è Ora!



(da www.ilsole24ore.com)

Non c'è più il futuro di una volta

di Guido Gentili
Sarà perché stiamo festeggiando, tra calorose notti tricolori e qualche passo falso, i centocinquant'anni dell'Unità d'Italia. Sarà perché il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano lo ripete ogni volta che può. Sarà perché abbiamo lanciato la sfida olimpica di "Roma 2020" ed abbiamo appena ricordato i formidabili Giochi di Roma del 1960, in pieno boom economico e quando ancora non c'era il Muro di Berlino.
Sarà un po' per tutto questo, ma è un dato acquisito che s'infittisce la schiera - nelle istituzioni, nella politica, nell'economia, tra gli storici - dei ricercatori dello "spirito" vincente degli anni Sessanta e Cinquanta. Una stagione d'oro per lo sviluppo di un'Italia affamata di futuro e alla riscossa dopo i disastri della guerra, tra apertura delle frontiere e firma (a Roma) dei Trattati che hanno dato vita alla Comunità Economica Europea. Gli anni del "miracolo" e del film Il sorpasso, quando l'Autostrada del Sole da Milano a Napoli, 761 km., venne realizzata in appena otto anni, dal '56 al '64.

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giovedì 14 aprile 2011

La meditazione batte i farmaci

La meditazione batte i farmaci
Altro che analgesici: quando il dolore è troppo forte basta un'ora di meditazione. La capacità di concentrare la propria mente e liberarla dai pensieri negativi, infatti, avrebbe il potere di ridurre l'intensità del dolore fino al 40%. Non solo, abbasserebbe del 57% anche quella sensazione spiacevole che segue la sofferenza. Queste "certezze" sono il punto d'arrivo di uno studio, pubblicato sul Journal of Neuroscience, secondo il quale lo zen batte i farmaci perché è in grado di influenzare l'attività delle aree cerebrali che controllano lo stimolo doloroso, regolandone il grado di intensità. In altre parole, dicono i ricercatori del Wake Forest Baptist Medical Center di Winston-Salem (Usa), la meditazione ha il potere di "assopire" la corteccia somatosensoriale e di "svegliare" il cingolo anteriore, l'insula anteriore e la corteccia fronto-orbitale. Questa azione "combinata" sulle aree che governano la percezione del dolore ha un potere analgesico.

"L'effetto che abbiamo riscontrato è sorprendente - spiega Fadel Zeidan, autore dello studio - basti pensare che la morfina o altri antidolorifici riducono in media il dolore del 25%". Per testare gli effetti postivi della meditazione sul dolore, il team ha coinvolto 15 volontari. Tutti erano novizi dello zen. Per questo il campione è stato invitato a partecipare a un corso intensivo di una paricolare forma di meditazione, chiamata 'mindfullness'. Ogni lezione di "attenzione focalizzata" durava 20 minuti, durante gli incontri ai partecipanti si chiedeva di concentrare la mente sul respiro, di mandare via pensieri intrusivi ed emozioni negative. 

Contemporaneamente gli studiosi, con un'apposita apparecchiatura sistemata sotto la gamba destra dei soggetti, generavano per cinque minuti un calore dolorifico, raggiungendo una temperatura di 49 gradi centigradi. Prima e dopo le lezioni, i ricercatori fotografavano ciò che accadeva nel cervello dei partecipanti grazie a una speciale risonanza magnetica, chiamata Arterial spin labelling. Questa particolare tecnica è in grado di rilevare, attraverso la mappatura del flusso sanguigno, l'intensita del dolore. Così registravano le reazioni dei partecipanti al dolore sia durante l'esercitazione sia mentre erano a riposo. E' emerso che la meditazione spegne il dolore riducendolo del 40%, con delle punte del 93% in alcuni volontari. 

A livello cerebrale le scansioni hanno messo in evidenza una riduzione significativa dell'attività della corteccia somato-sensoriale, un'area fortemente coinvolta nella genesi della sensazione di dolore. Contemporaneamente si iperattivavano anche altre zone: il cingolo anteriore, l'insula anteriore e la corteccia fronto-orbitale. "Queste regioni cerebrali - dicono i ricercatori - plasmano il modo in cui il cervello costruisce l'esperienza del dolore a partire dai segnali nervosi provenienti dal corpo". Una delle ragioni per cui la meditazione può essere stata così efficace nel bloccare il dolore è che non agisce su una singola regione del cervello, ma a più livelli. 

 "Questo studio - dice Fadel Zeidan - mostra che la meditazione produce effetti realmente positivi sul cervello. E che quindi potrebbe garantire il controllo del dolore senza l'utilizzo di farmaci"
 

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mercoledì 13 aprile 2011

In ricordo di Gregorio Kapsomenos



In ricordo di Gregorio Kapsomenos



Se n’è andato per sempre Gregorio (Creta, 10 novembre 1946 – Bologna, 9 aprile 2011), il “saggio” amico della Libreria delle Moline di Bologna. Lo ricorda un gruppo di frequentatori della libreria.
12 aprile 2011 - 15:12

La cultura non si accumula, la si condivide, il sapere non si rinchiude nei reticolati accademici, ma lo si distribuisce.
La scoperta di un perla, di un frammento prezioso non si trasforma in prelibatezza utilizzabile come merce di scambio in vista di un piccolo potere
personale.
Leggere, imparare, comunicare, senza spirito di dominio: quanti lo capiscono, quanti lo hanno capito, quanti erano consapevoli che in quei piccoli doni quotidiani si celava un altissimo senso della socializzazione di testi e pensieri, che non si riducevano mai a chiacchiera vuota?
L’ indipendenza di pensiero e la curiosità insaziabile, l’ allenamento quotidiano alla critica del mondo in cui ci troviamo a vivere, la messa in pratica di quella che Foucault chiamerebbe l’immensa e proliferante criticabilità delle cose, delle istituzioni, delle pratiche, dei discorsi, attraverso i libri, strumenti privilegiati di questo occhio critico, la loro incessante ricerca, i segreti collegamenti che li legano, l’estrazione di un insospettato senso nascosto che illumina e fa esplodere l’apparente inerzia di
un anonimo volume, ridando dignità e valore a opere colpevolmente trascurate da chi insegue a tutti i costi solo l’ ultima novità o si adegua all’ultima moda.
Anche la consapevolezza, però, che i libri lottano fra loro, conducono guerre
silenziose, come ricordava con pungente ironia l’ amato Swift nella Battaglia
combattuta venerdì scorso tra i libri antichi e quelli moderni nella biblioteca
di St. James.
Inseparabile dalla sua figura l’ironia provocatoria che rintracciava nell’amatissimo Vonnegut, di cui amava citare “Il cervello era troppo grosso per svolgere un buon servizio” come un invito a non prendersi poi troppo sul serio.
Un grande abbraccio a Marta, sua compagna di vita e di avventura.
Alberto Burgio
Andrea Cavalletti
Barbara Chitussi
Giorgio Forni
Rudy Leonelli
Vincenza Perilli
Mauro Raspanti
Roberto Sassi
I funerali si svolgeranno mercoledì 13 aprile dalle ore 9,30 alle 11,30 nella Sala Pantheon della Certosa di Bologna.
Qui un articolo da Repubblica Bologna

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giovedì 31 marzo 2011

QI GONG - ESERCIZI ENERGETICI - NEL PARCO VILLA GHIGI - BOLOGNA

VivaVita! Associazione di Promozione Sociale propone: corso di Qi Gong O.D.H.A. all'aperto, nel parco di Villa Ghigi, Bologna.
Anche quest'anno è iniziato il corso di Qi Gong condotto da Paigam. Il corso comprenderà esercizi tradizionali di Qi Gong, esercizi energetici Osho Divine Healing Arts e altri esercizi direttamente dall'esperienza del conduttore, che mirano a creare un'atmosfera di accettazione, amicizia e intimità con il proprio corpo. 

Ogni Martedì dalle 18 alle 19,30 al parco di Villa Ghigi:
PRESENTAZIONE 19 APRILE
TELEFONA SUBITO AL 392 55 04 074

Ritrovo nella piazzetta dietro al chiosco dei gelati, in via San Mamolo.
Successivamente verrà stabilito un nuovo punto d'incontro all’interno del parco.


informazioni sul corso:
Perchè partecipare?
Perchè questo è un corso mirato ad ottenere veri e duraturi risultati per noi occidentali, che ci muoviamo, lavoriamo e viviamo nelle nostre città.

Cosa ha di particolare questo corso?
Questo è un corso che si radica nelle antiche tecniche orientali (qigong, esercizi energetici, meditazione, ecc) e le applica adattandole a noi, così come siamo in questo momento.

Quali risultati consente di ottenere?
Innanzitutto un maggiore contatto con il nostro corpo, una maggiore intimità e amicizia che ci permette di iniziare a percepire se c'è qualcosa che non va e cercare di risolvere gradualmente il problema, sia a livello del corpo, sia a livello delle emozioni e dei pensieri.

Quali metodi applica e come si svolge un incontro tipo?
Le tecniche applicate sono:
  • Qi Gong,
  • Meditazioni attive di Osho,
  • Respiro-Movimento-Suono
  • Danza Energetica,
  • Danza spontanea,
  • Esercizi Energetici Osho Divine Healing Arts
Un incontro tipo prevede:
  • una serie di esercizi di "riscaldamento", per prendere contatto con il corpo e rilasciare le tensioni accumulate nella giornata
  • momenti di meditazione attiva e di espressione delle emozioni (con musica di sottofondo)
  • l'apprendimento di una serie di esercizi di Qi Gong (che occuperà un certo numero di incontri a seconda della complessità)
  • momenti di meditazione e/o contemplazione in silenzio o con musica di sottofondo
  • momenti di condivisione comunitaria
  • musica e danza

Visualizza Corso Qi Gong - Esercizi Energetici al parco di Villa Ghigi in una mappa di dimensioni maggiori


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mercoledì 30 marzo 2011

da Il Cambiamento (http://www.ilcambiamento.it/)

Una settimana fa aprivamo l'home page con un mio editoriale intitolato " Le bombe in Libia? Le radiazioni in Giappone? Colpa nostra".
Il sommario riportava una citazione dell'articolo: "Sono stanco. Stanco di vivere passivamente, mentre in nome del mio benessere vengono bombardati paesi e costruite centrali nucleari. Stanco di basare la mia quotidianità sul dolore e la sofferenza altrui, o sulla distruzione delle risorse primarie. Adesso basta, smettiamola!"
E' passata solo una settimana, ma se oggi apro le prime pagine dei "grandi giornali", non trovo più il Giappone e trovo a malapena la Libia. L'attenzione è tutta su Lampedusa e sulle sempre più patetiche azioni dei nostri politici.
Il Giappone? Già dimenticato... Tanto, in fondo, non è successo niente di grave e poi, si sa, i giapponesi sono bravi a risorgere...
Allora ha davvero ragione Francesco Maria Ermani, quando scrive " La congiura del silenzio, un regalo importante": L'inizio dei bombardamenti in Libia ha spostato l'attenzione mediatica sul Mediterraneo tralasciando e "dimenticando il silenzio dei tumori nucleari" del popolo giapponese che con dignità affronta un'emergenza nucleare da non sottovalutare. Giappone, Libia, nucleare, petrolio, crisi energetica: " è il momento del cambiamento silenzioso, quello dei fatti, quello che emarginerà i professionisti del galleggiamento ".
In molti si chiedono se sia un caso questo silenzio. C'è addirittura chi pensa che la guerra in Libia sia giunta proprio ora per distrarre l'attenzione dalla tragedia nucleare giapponese. Il nostro governo ha pensato bene di rimandare il discorso di un anno, con una moratoria...
La strategia è chiara: facciamo passare l'onda emotiva legata "all'incidente di Fukushima" e poi ripartiamo con il martellamento sul nucleare sicuro... L'importante, per i nuclearisti, è far scemare il dibattito, specialmente in vista del (per loro) pericolosissimo referendum del 12 e 13 giugno. Quel giorno, gli italiani saranno chiamati a votare su acqua pubblica e nucleare. Sarà un passaggio cruciale. Se gli italiani decideranno di non esprimersi, i cosiddetti poteri forti avranno davvero vinto. Noi faremo il possibile per non far spegnere la luce su questi temi.
Vuoi un esempio? Clicca qui, e guarda quanti articoli stiamo pubblicando quotidianamente sulla vicenda nucleare, sulla nube che scorrazza per l'Europa, sui mari radioattivi ecc. Leggendoli capirai quanto i giornali "tradizionali" stiano giocando sporco nel non parlarne...
Ti saluto, invitandoti a iscriverti sulla nostra area incontri (se non lo hai già fatto).
Buona lettura e a presto!
Daniel Tarozzi
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giovedì 24 marzo 2011

Nucleare: moratoria tattica da parte del Governo


NON FACCIAMOCI CONDIZIONARE DALLE RASSICURAZIONI TATTICHE E ANDIAMO CON COSCIENZA A VOTARE AL REFERENDUM DEL 12 GIUGNO PER FAR SAPERE CHE IN ITALIA NON ABBIAMO BISOGNO DEL NUCLEARE.
“E’ finita, non possiamo mica rischiare le elezioni per il nucleare. Non facciamo cazzate” mormorava il Ministro Prestigiacomo, rivolgendosi ai suoi colleghi di partito, qualche giorno fa in un fuori onda intercettato da un’agenzia. Già lo si sapeva ma la ringraziamo comunque per aver dato riprova agli italiani, con poche battute, del fatto che decisioni come quelle del futuro energetico italiano si giocano in base alla conta degli elettori.
Il dietrofront della Prestigiacomo, come la “pausa di riflessione responsabile” annunciata dal Ministro Romani, possono dunque essere letti in un’ottica di convenienza elettorale. Le ragioni di stato, il bene comune, il futuro dei nostri figli e nipoti, il rispetto dell’ambiente, tutto giocato sul tavolo dell’imminente appuntamento alle urne, in particolare di quello referendario. L’importante è saperlo.

La mossa più efficace in questo senso va riconosciuta al Consiglio dei Ministri che ha annunciato la moratoria di un anno al programma nucleare. L’azione cela una rassicurazione tattica mirata a scoraggiare l’affluenza degli elettori ai Referendum, già messa a dura prova dal mancato accorpamento con le elezioni amministrative. Il messaggio pone la sicurezza in primo piano e vuole lasciare ad intendere che alla luce della situazione di emergenza e allarme che si è venuta a creare nelle centrali nucleari di Fukushima, in Giappone, il ritorno al nucleare dell’Italia potrebbe essere scongiurato.
Rassicurati anche dalla programmazione di appositi “stress test”, come stabilito dal Consiglio europeo straordinario del 22 marzo, cui sottoporre le centrali europee più vecchie, ma non solo quelle, gli italiani dovrebbero sentire mitigata l’urgenza di esprimere il proprio vincolante parere in occasione del referendum abrogativo del 12 giugno. Non cadiamo in questo errore. L’unico modo per fermare davvero il nucleare, per far sì che l’attuale “pausa di riflessione” non si concluda nell’arco di un anno riaprendo l’iter per la realizzazione delle centrali è votare “SI’” al Referendum. Per raggiungere il quorum devono votare almeno 25 milioni di italiani. Non facciamoci condizionare andiamo con coscienza a far sapere che in Italia non abbiamo bisogno del nucleare.
Gianfranco Padovan
Presidente EnergoClub
www.energoclub.org

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mercoledì 23 marzo 2011

Silvio Forever






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martedì 22 marzo 2011

LO SCANDALO DEI GROSSONI E’ BEN PIU’ GRAVE DELLO SCANDALO DELLA CLINICA SANTA RITA

COMUNICATO STAMPA DEL TELEFONO VIOLA DI MILANO
TELEFONO VIOLA DI MILANO – CONTRO GLI ABUSI DELLA PSICHIATRIA
Via tei Transiti 28 Tel. 022846009
VENGONO ALLA LUCE LE VICENDE DI ALTRI 7 RICOVERATI MORTI NEI 3 REPARTI PSICHIATRICI GROSSONI DI NIGUARDA LO SCANDALO DEI GROSSONI E’ BEN PIU’ GRAVE DELLO SCANDALO DELLA CLINICA SANTA RITA

SUI NUOVI GRAVISSIMI ABUSI AI GROSSONI DI NIGUARDA CONFERENZA STAMPA DEL TELEFONO VIOLA MARTEDI’ 22 MARZO ALLE ORE 12,00 PRESSO LA SALA STAMPA DEL TRIBUNALE DI MILANO
Telefono Viola di Milano: per informazioni tel. 333 463 7025

Egregi direttori dei giornali della carta stampata, delle reti di informazioni on line, delle reti
televisive, delle reti radiofoniche, per quasi 200 anni il manicomio ha rappresentato, nella cultura e nelle società europee, una sorta di ‘buco nero’. Il manicomio è stato un universo isolato, un mondo parallelo del tutto refrattario agli universi dell’informazione, della giustizia, della stessa medicina. Delle cosiddette istituzioni totali è indubbiamente stata la ‘più totale’. In questi due secoli raramente l’informazione ha svelato che

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giovedì 17 marzo 2011

Festa del'Unità d'Italia

Anche GOOGLE festeggia l'Unità d'Italia!
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sabato 12 marzo 2011

La crisi del capitale (sociale)

(da www.buongiornoroma.it)

marzo 12, 2011 di Pierfranco Pellizzetti

Di solito, quando si parla di “capitale”, il pensiero corre a quello “economico”: il denaro posseduto. Un po’ banale visto che tutti noi disponiamo anche di altre risorse da “portare a capitale” per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati, sia i saperi come le relazioni di cooperazione. Risorse che ognuno eredita in misura asimmetrica, secondo quanto il filosofo John Rawls definiva “la lotteria della nascita”. Un altro capitale è quello “umano”: le qualifiche, le competenze, gli atteggiamenti individuali che facilitano il benessere individuale, sociale ed economico. Una vulgata corrente attesta come, favorendo la produttività e l’innovazione, quest’ultimo concorra alla crescita produttiva di un Paese; mentre quello “relazionale” ne aumenta la coesione interna e l’orientamento alla partecipazione democratica. Per dirla con il politologo di Harvard Robert Putnam, “le reti sociali hanno valore. Come un cacciavite (capitale fisico) o l’istruzione (capitale umano) possono aumentare la produttività (sia individuale, sia collettiva), allo stesso modo agiscono i contatti sociali”. Quindi, risulta di estremo interesse valutarne i livelli di accumulazione nell’Italia odierna, sensori del dinamismo economico e consenso politico. L’operazione realizzata di recente da Treelle, il think tank bipartisan sull’apprendimento continuo, ci fornisce dati non confortanti. Il Rapporto misura il capitale umano con due indicatori: confronto tra i titoli di studio e la loro distribuzione nei vari Paesi; analisi delle competenze realmente agite. In quanto ai “titoli”, se la popolazione tra i 25 e 64 anni dell’area Ue raggiunge un livello “terziario” (laurea e postlaurea) del 24 per cento, in Italia siamo al 14. La situazione rilevata in materia di comprensione di testi e grafici (literacy) e nella capacità di utilizzare in modo efficace strumenti matematici (numeracy) registra un ulteriore ritardo italiano rispetto alle medie Ocse. Già negli studenti quindicenni: la literacy scientifica, che in generale si colloca al 29 per cento, da noi scivola al 19.
Se ne ricava che la popolazione italiana ha un’istruzione debole,

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L'ATTIVITA' SOLARE E I TERREMOTI


Il campo magnetico interplanetario è generato dal Sole e ad esso si deve l'interferenza sulla meteorologia terrestre. Si sa da tempo che questo campo magnetico generato dalla nostra stella influisce direttamente su quello geomagnetico della Terra, di cui le aurore boreali sono la dimostrazione più spettacolare insieme alle interferenze sulle trasmissioni radiofoniche.
E' stato riscontrato, in circa 60 anni di attente osservazioni, che la maggiore intensità del campo magnetico interplanetario causata da una maggiore attività solare, determinerebbe la penetrazione dei protoni del vento solare fin nella bassa atmosfera. A causa di ciò le particelle positive, riuscendo ad attraversare la ionosfera, andrebbero ad interferire sulla normale formazione dei cumulonembi eccitando e potenziando la loro energia normalmente necessaria per sviluppare un temporale. Da ciò la possibilità di trasformare un normale temporale in una violenta tempesta.
Questo per quanto riguarda la meteorologia, ma da qualche tempo si è aggiunta anche la teoria che tempeste solari(macchie solari) possono addirittura attivare eruzioni vulcaniche e, in alcuni casi, scatenare terremoti in aree già ad elevato rischio sismico. Indagando sull'attività solare e su catastrofi naturali riportate dalla stampa a partire dal 1800, abbiamo scoperto, noi di Accademia Kronos, che grandi eruzioni vulcaniche a cominciare da quella imponente del Kracatoa nel mare della Sonda fino all'ultima del secolo appena trascorso del Vesuvio e da quelle più recenti del vulcano St. Helens fino a quella del Pinatubo (Filippine 1991), sono tutte collegate a forti attività solari. Anche molte delle eruzioni dell'Etna sono collegabili a fenomeni di aumento dell'attività solare. Abbiamo invece notato che i periodi di minima attività solare

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sabato 26 febbraio 2011

... ma l'uom fugge qual ombra e più non torna



"PARTE QUEST'OMBRA E RIEDE QUANDO AGGIORNA
MA L'UOM FUGGE QUAL'OMBRA E PIU NON TORNA"
(Quando si fa giorno parte l'ombra di questa meridiana, ma l'essere umano fugge in fretta come un ombra... e più non ritorna)
Sul muro di un edificio di Villa Sorra (MO) ho trovato questa meravigliosa epigrafe scolpita in una antica meridiana, a mezzogiorno in punto l'ho fotografata.*


Com'è vero questo pensiero!
La prova della sua verità risiede nella sua attualità in ogni tempo: era vero quando l'hanno scritto, era vero prima di allora, è vero ora e sempre lo sarà fin quando esisterà un essere umano su questa terra.

E' questa la mia più recente consapevolezza, ed in questo momento la voglio condividere con chi può comprendere.

E' impressionante come tanti proprio in questo periodo storico non l'abbiano ancora compreso. Tante persone dalle più diverse estrazioni culturali, sociali ed economiche, che ricoprano i più diversi ruoli di potere (dallo "zero" come me, ai capi di stato), e appartengano o si ascrivano alle più diverse religioni (ad esempio l'Islam e il Cristianesimo)... è impressionante come tanti non l'abbiano compreso... lo si capisce dalla

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martedì 4 gennaio 2011

Velo-City 2010: la rete globale delle città a due ruote

(da Terranauta.it)

Da ogni parte del globo per discutere del futuro del trasporto in bicicletta. Si è appena conclusa a Copenhagen “Velo-City 2010”, la Conferenza globale sulla ciclabilità, promossa dall'European Cyclists' Federation (ECF). All'evento hanno preso parte centinaia di responsabili politici, esperti delle due ruote, ricercatori, urbanisti, comunicatori e volontari di organizzazioni non governative.


di Lucia Cuffaro

bicicletta velo city 2010 copenhagen
Le potenzialità e le sfide del trasporto urbano e turistico in bicicletta: è questo il tema principale di Velo-City 2010
Le potenzialità e le sfide del trasporto urbano e turistico in bicicletta: è questo il tema principale di Velo-City 2010, la più importante conferenza internazionale sulla mobilità ciclistica, che si è tenuta dal 22 al 25 giugno 2010, per iniziativa dell’ECF (European Cyclists' Federation), la prima organizzazione internazionale per la promozione del trasporto in bicicletta. L’evento è stato ospitato dalla città di Copenhagen, capitale simbolo in Europa per l’utilizzo delle due ruote. I suoi abitanti percorrono ogni giorno, infatti, un totale di circa 1,2 milioni di chilometri, l'equivalente di due viaggi andata e ritorno verso la luna. Una scelta massiccia di questo mezzo, che l’amministrazione ha reso possibile creando 350 chilometri di piste ciclabili cittadine e 40 chilometri di percorsi verdi.


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Monsanto, due versioni della stessa storia

(da Terranauta.it)

Negli Usa la Corte suprema dà il via libera alla produzione di erba medica Ogm, annullando una sentenza del 2007 che ne proibiva la vendita. Ad Haiti, i contadini si ribellano contro gli aiuti inviati dalla multinazionale, temendo che siano un tentativo di intromissione nell'economia locale.


di Andrea Degl'Innocenti

Manifestazione Monsanto
Una manifestazione contro la multinazionale Monsanto
Mentre gli Stati Uniti danno il via libera alle ennesime sementi geneticamente modificate prodotte dalla Monsanto, a qualche miglio marittimo di distanza, nella Repubblica di Haiti, i contadini si sono rivoltati in massa contro la multinazionale. L'economia più ricca che capitola alle pressioni di una multinazionale e quella più povera che invece si ribella. Ma vediamo quello che è successo.


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