Repubblica lo scorso anno pubblicò l'articolo che segue con il significativo titolo "La sfortuna dei NEET".
Da rilevare:
- che si imputa la responsabilità della loro situazione a una "causa esterna", la crisi;
- che al fine di tener sotto controllo una situazione problematica ed emozionalmente coinvolgente si mette in atto un meccanismo estremamente comune: la categorizzazione (in inglese NEET, in italiano BAMBOCCIONI)
Dopo l'articolo de "La Repubblica" cercherò di spiegarmi meglio.
LA SFORTUNA DEI NEET
Repubblica — 03 luglio 2009 pagina 37 sezione: ECONOMIA
LONDRA - Si chiamano "Neet", acronimo di "Not in Education, Employment or Training", e sono i giovani britannici frai 16ei 24 anni che si trovano nella poco piacevole condizione di non essere a scuola, non avere un lavoro e non stare nemmeno facendo una qualche forma di apprendistato. Questa sfortunata gioventù è cresciuta durante la recessione a un livello allarmante: i "neets" sono diventati un milione di persone, il numero più alto da quando nel 2005 la Local Government Association (Lga, l' associazione dei poteri locali britannici) ha cominciato a contarli. All' inizio del 2009 erano 935 mila, un notevole incremento rispetto agli 810 mila del gennaio 2008, e la previsione è che entro la fine dell' estate saranno appunto all' incirca 1 milione. L' associazione dà la colpa, oltre che alla recessione, ad agenzie governative inefficienti e al cattivo coordinamento. - Enrico Franceschini
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Altrove il fenomeno dei NEET - BAMBOCCIONI, sta diventando un businness, una realtà accettata e consolidata, un "mercato", o come direbbe graziosamente un Telegiornale italiano nazional-popolare: "un fenomeno di costume".
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I giovani sono davvero sfortunati?