Maschi, maggiorenni e non, che per esercitare la loro potenza sessuale hanno avuto bisogno di riunirsi in gruppo al fine di ghermire un bocciolo di femmina.
Ormai sono notizie estremamente comuni, e come al solito ci stiamo facendo il callo...per non soffrire troppo.
Ormai i giornalisti hanno creato anche un gergo, ad es.: "Il branco colpisce ancora..."
Ma il male è dentro alla società. Non solamente dentro a qualche soggetto malato, ma si aggira nelle strade, nelle scuole, nel lavoro, nei mass media e in quello che mi sembra che sia diventata la spia del costume di questa società: lo spot, il messaggio pubblicitario.
Ma nessuno sta facendo niente, la rotta è sempre la stessa, niente fa supporre che la situazione possa volgere in meglio. No, non credo che ne le forze dello Stato e le forze dell'ordine, ne le agenzie morali, ne la Chiesa abbiano "il potere" per cambiare la situazione.
Ci vuole altro.
Innanzi tutto bisogna comprendere "il problema": cosa spinge i maschi a comportarsi in questo modo?
Io credo che alla base vi siano meccanismi assolutamente normali, bisogni non solo fisici o fisiologici, ma anche esigenze psicologiche assolutamente normali nei maschi della specie umana come nei maschi di tante altre specie di mammiferi superiori. Esigenze che sono più o meno differenziate per genere, cioè a volte possono essere diversi per i maschi e per le femmine.
Inoltre sono convinto che queste esigenze non possano trovare una piena soddisfazione in questa società e i maschi si sentono frustrati.
I maschi del passato come avevano affrontato questo problema? Molto semplicemente avevano creato una società a misura di maschio, dove le femmine non contavano niente ed erano emarginate dalle decisioni e relegate a ruoli prefissati e stereotipati.
In definitiva i maschi non avevano "risolto" il loro problema: l'avevano aggirato, by-passato...
L'UNICA VERA SOLUZIONE DI UN PROBLEMA SBOCCIA DA UN CAMBIAMENTO PERSONALE!
Ad esempio, in una discussione tra bambini capita spesso di sentire la frase: "E' COLPA SUA!!!"
Infatti è risaputo che i bambini riescono a riconoscere i torti e le ragioni dei contendenti solo ed esclusivamente se sono completamente estranei alla contesa.
Anche la maggior parte degli adulti si comporta così, tendendo a proiettare la causa del problema nell'altro.
Così se un uomo si sente frustrato è sempre colpa della Donna, una "donna" senza nome e senza volto che incarna tutti gli stereotipi femminili di questa società.
Il maschio l'ha sempre fatto, per questo ha creato le società maschiliste del passato, ma ora IL POTERE gli è sfuggito di mano, le femmine hanno pari diritti e pari doveri, e imitando i maschi spesso riescono meglio di loro in tanti campi.
Allora il problema è IL POTERE?
Sì.
Sapete qual'è il contrario di Potenza per un uomo?
Semplice: IMPOTENZA!
Anche solo considerando il significato che comunemente si attribuisce a queste parole si comprende come questo tema sia profondamente connesso alla natura del maschio e presenta analogie e collegamenti alla sua identità sessuale.
Ma questo significa che un uomo per esercitare il suo potere maschile deve aggredire i più deboli?
No.
Se disegnamo una linea e da una parte mettiamo uno zero per segnare il livello minimo di Potere, l'Impotenza, il livello massimo non corrisponderebbe alla parola Prepotenza. Il prepotente è quello che ha paura di cadere nell'impotenza, è una persona che non è sicura della sua vera potenza. In realtà il vero Potente è una persona molto calma, non solo non aggredisce, ma non ha bisogno di manifestare il suo potere, anche perchè è così evidente che è riconosciuto anche dalle altre persone.
impotente...prepotente.....................................POTENTE
0-----------------10-----------------------100000--------------------------->
Ma allora noi maschi di questa epoca storica siamo estremamente fortunati!!!
Sì, perchè finalmente siamo messi in condizioni di risolvere il problema una volta per tutte!!
Ma invece di proiettare la nostra insoddisfazione all'esterno di noi stessi, cerchiamo di sentirla profondamente dentro noi stessi.
Siamo uomini, possiamo resistere ad un pò di malessere, di insofferenza, di dolore...
E' possibile osservare la natura della nostra insoddisfazione e scoprire "il perchè", e piano piano, diventando consapevoli le nostre radici si approfondiscono e vanno a pescare profondamente nella terra fino a raggiungere la vera e propria sorgente del NOSTRO POTERE.
E' possibile farsi aiutare, farsi guidare solo da un uomo che ha già percorso la strada, e non sto parlando di un "parolaio", di un tuttologo, di un "esperto da talk show", o del solito "illustrissimo dott., prof., con 4 lauree, primario della clinica migliore del mondo" (quanti se ne vedono alla TV di questo tipo di persone?!?), ma di una persona che è già passato attraverso la sua personale sofferenza e ne è uscito, ed in questo modo riesce a comprendere la posizione di chi c'è ancora dentro.
L'unico prerequisito è il rendersi conto che "il problema" esiste, altrimenti non ci può essere nessun cammino di crescita, non c'è la motivazione per andare da nessuna parte...
Sto comunicando a uomini degni del nome, VERI UOMINI, persone intelligenti, non a mezzi uomini, rimasti bambini e adolescenti (a volte di età superiore ai 60 anni!).
Sono questi che hanno bisogno di ricorrere a mezzucci, come fingersi ragazzini per chattare con ragazzine quattordicenni che potrebbero essere loro figlie o nipotine!
Sono questi che hanno bisogno del "branco" perchè da soli sono impotenti, e nel gruppo si trasformano in persone vili.
POTERE è un verbo della nostra lingua, se io "posso" agire la mia volontà, raggiungere le mie aspirazioni (nella vita affettiva e di relazione, nel lavoro o in qualsiasi altro campo) allora mi sento ok! MI SENTO UN UOMO!
Ma se "non posso" fare quel che desidero e non posso anche domani e forse dopodomani...
e se in ogni campo mi sento limitato e vedo come sono frustrate le mie aspirazioni...
allora non mi sento ok.
Non mi sento nemmeno un vero uomo...
A questo proposito vorrei ricordare le emozioni e le sensazioni che sente chi subisce lunghi periodi di disoccupazione... Frustrazione, depressione, impotenza, rabbia, ecc.
Allora POTERE è qualcosa che ci riguarda tutti, non solamente quelli che siedono in Parlamento e che guidano la nostra Nazione. Quelli hanno una forma particolare di potere, e non voglio parlare di loro e dei loro problemi.
Io ho fatto un lungo percorso di avvicinamento progressivo al "mio potere", e con questo non voglio dire che ho risolto tutti i mei cosiddetti "problemi"!
Però ora sento di essere sempre nel "mio potere", cioè mi sento radicato, sicuro, sereno, deciso sulla strada da percorrere, coraggioso (non è che non ho mai paura, ma non sono sconfitto dalla paura: vado avanti ugualmente!) a volte forte, a volte non tanto forte, ma mai "sbagliato"!
Non mi sento più "fuori posto", non sento più che "non dovrei essere così"...
E guardo gli altri uomini con benevolenza, sento un'intesa profonda con loro...
E guardo le donne con tenerezza e sento cosa offrono e cosa desiderano...
E quella "cosa" che vogliono non è quello che suggerisce la pubblicità! L'uomo muscoloso, bello, giovane, ricco, vestito bene, con una grande automobile, ecc...
Per quanto mi riguarda: se una donna vuole queste cose, le può andare a cercare altrove!
Io offro qualcosa di diverso e di unico: me stesso.
E per me non è poco!
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Il potere terapeutico dell'esposizione
Maestro di pensiero per la sua capacità di trasmettere modelli vissuti e da vivere, piuttosto che teorie e concetti, Osho insegna a considerare i tre elementi costitutivi dell'odierna umanità - sesso, denaro e potere - non come fini ma come mezzi per conquistare equilibrio di gioia e felicità.Osho è un Buddha contemporaneo la cui saggezza, che unisce chiarezza di visione a un forte senso dell'umorismo, ha toccato la vita di milioni di persone in ogni parte del mondo.
Con i suoi discorsi, e il suo lavoro di rinnovamento nella dimensione della meditazione, ha messo le basi per la nascita di ciò che egli definisce l'"Uomo Nuovo": un essere umano del tutto discontinuo dalla lunga marcia della follia che sembra riassumere la vita del genere umano del passato; un uomo nuovo la cui esistenza si fonda sulla consapevolezza, l'affermazione della vita e la libertà.
Osho ha sviluppato strumenti pratici in grado di sostenere una vera e propria Rivoluzione Interiore, in quanti, sentendo i suoi discorsi, sono colpiti dall'urgenza e dall'importanza di una mutazione radicale nella propria vita.
Consapevole della realtà dell'uomo moderno: un uomo appesantito da retaggi che non riconosce più, stretto nella morsa di ansie per un'accelerazione mai vista in passato, oppresso dal peso di una civiltà che ben poco concede alla spontaneità e alla naturalezza, soffocato da repressioni e da un vero e proprio analfabetismo emozionale, Osho ha creato tecniche di meditazione di tipo dinamico, in grado di ripulire e liberare il cielo interiore dalle tante repressioni in atto.
È un lavoro necessario, se si vuole scoprire lo stato di meditazione libero da pensieri e totalmente rilassato, più semplice da raggiungere in altre epoche.Eric Zemmour
Come si presenta l’uomo ideale? Si depila. Fa incetta di prodotti di bellezza. Indossa gioielli. Crede fermamente ai valori femminili. Privilegia il compromesso. Insomma, l’uomo ideale… è una vera donna. Ha reso le armi, e si è convinto che l’uguaglianza è similitudine. Tutto quello che è autenticamente mascolino è considerato una parolaccia. Una tara. Però così il gioco non funziona. «Lo so. So che non esistono l’Uomo e la Donna, ma gli uomini e le donne. Non generalizzazioni, solamente casi specifici. Tanti casi particolari quanti sono gli individui. Miliardi di storie per miliardi di esseri umani sul pianeta. Lo so che c’è qualcosa di femminile nell’uomo e di maschile nella donna. Lo so, figurarsi: sono stato adolescente negli anni Settanta. So che la catalogazione di tipicità sessuali è sospetta, per non dire reazionaria, che non ci sono sessi ma solo generi. Sfumati, inevitabilmente imprecisi. So di non essere un sociologo, un filosofo, né una giornalista di Marie Claire, e di non aver preparato la mia polemica con una serie di sondaggi. Lo so, so tutto. Ma ho cominciato a scrivere questo breve libro per capire cosa è successo, cosa è capitato ai maschi, e soprattutto per recuperare il pensiero virile. Lo so, non si dovrebbero mai seguire i propri bassi istinti. Ma non sono che un uomo.»
Gli istinti maschili sono stati espulsi dalla nostra cultura, sempre più femminilizzata e "materna", così come dalla società delle "buone maniere". Eppure sono istinti ancora vitali, che vanno riconosciuti senza timore e dominati, cioè vissuti in modo equilibrato, per poter ritrovare una sana e sincera spontaneità. Attraverso una lettura di sogni, leggende, miti, il libro dello psicoanalista Claudio Risé ripercorre la storia di questo "interdetto" e offre agli "uomini in crisi" una via per ristabilire un contatto positivo con il loro lato "selvaggio".
Claudio Risé, psicanalista junghiano, docente universitario, è conosciuto dal grande pubblico grazie ai suoi libri sul maschile e il femminile.
