mercoledì 2 novembre 2011

Bossi: no comment

Video di Repubblica: intervista a Bossi.

Bossi dice "no comment" alla domanda finale se il B. se ne dovrebbe andare o meno.

Io invece il "no comment" lo dico fin dall'inizio!

Non è possibile che ci siano persone con questa energia alla guida dell'Italia.

Con quale determinazione, con quale lucidità B.&B. possono prendere delle decisioni di importanza cruciale sul destino presente e futuro di 60 milioni di italiani?

Queste decisioni, queste scelte sarebbero già al limite della sopportazione per persone ancora in forze, di normale intelligenza e capacità reattiva, di normale forma fisica e prontezza di spirito.

Tutti i politici come questi andrebbero pensionati poi, del resto, ne possiamo parlare...
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La crisi degenera. Che sta succedendo?

(dal blog di Aldo Giannuli)

I mercati sono in picchiata, lo spettro di un gigantesco effetto domino si para improvvisamente davanti: default della Grecia- crisi bancaria franco-tedesca- default italiano-  fine dell’euro- fine della Ue, grande crisi mondiale.
E tutto questo è stato innescato solo dall’annuncio di Papandreu di un referendum  sul piano di aiuti ottenuto e sulle conseguenti misure da adottare.
Per capire dove stiamo andando a sbattere, partiamo da una domanda: perchè Papandreu ha fatto questa mossa?
Si potrebbe pensare che ci sia dietro una strategia del tipo: “se salta tutto, noi greci andiamo a terra, ma ci portiamo appresso tutti voi, signori dell’Eurozona, per cui vi conviene concederci gli aiuti a condizioni più ragionevoli, per evitare la catastrofe”. Ma questo non convince: è un argomento che Papandreu avrebbe potuto far valere già da due anni  e non lo ha mai fatto, che senso avrebbe farlo ora, dopo aver appena concluso con successo il negoziato per il finanziamento Ue-Bce per una rata di bond?

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Paradossi (παραδοξα) greci, ma non solo.

(da it.paperblog.com di Agnese Vardanega)
La zattera della Medusa (Le Radeau de la Méduse) è un dipinto
di Théodore Géricault, databile al 1819 e conservato nel
Museo del Louvre. Completato quando l'artista aveva soltanto
ventisette anni, il dipinto rappresenta gli avvenimenti successivi
al naufragio della fregata francese Méduse, avvenuto il
5 luglio 1816 sulle coste dell'attuale Mauritania, a causa di
negligenze e decisioni affrettate da parte di comandanti e
governanti. Delle 147 persone imbarcate, soltanto 13
fecero ritorno a casa. L'evento generò uno scandalo
internazionale, in parte attribuito all'incompetenza del
capitano dell'imbarcazione.
Papandreou ha lanciato una bomba sul prossimo G20. Mi pare che sia l’unica cosa che si possa affermare con certezza. Per quali ragioni, lo ha detto chiaramente rivolgendosi al governo: il referendum darà un mandato chiaro, ma anche un messaggio chiaro dentro e fuori dalla Grecia sul nostro percorso europeo e sulla nostra appartenenza all’euro (Il Sole 24 ore). A questo punto, non basta una maggioranza di governo per prendere decisioni. Bisogna avere un consenso più largo. Ma non basta neanche questo. Bisogna vedere se i Greci ritengono che ne valga la pena.
Dilemma interessante....

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Ma che cosa succede se un Paese va in default? - Corriere della Sera

Ma che cosa succede se un Paese va in default? - Corriere della Sera

Dalla Grecia all'Italia, ecco i rischi per gli Stati

Se un privato non paga le rate del mutuo la banca
gli fa pignorare l'immobile. Se i politici fanno andare
l'Italia in default non pagano niente, anzi saranno gli
unici dipendenti statati a continuare a percepire lo
stipendio! Niente di nuovo sotto il sole...
Chiunque può fare default, cioè fallire. Può essere insolvente un individuo, ma anche una famiglia, oppure un'azienda, un ospedale, una banca, un Comune e pure uno Stato. I conti sono in rosso (le spese superano le entrate) e non si riesce più a pagare i creditori. Ovviamente cambia la scala degli effetti. Se a essere sopraffatto dai debiti è un singolo cittadino, lascerà da saldare l'affitto, le rate dell'auto, il finanziamento della banca... (ma le banche, i creditori, tramite il tribunale gli pignorano tutto e non può più mettersi in affari in proprio, diversamente da una banca o da uno stato che fallisce! ndr) Se fallisce un'azienda, il peso ricadrà su dipendenti e fornitori. Se un Comune, interviene lo Stato centrale e i servizi ai cittadini proseguono (magari ridimensionati). Ma se è uno Stato a fare default, significa che non è più in grado di fronteggiare gli impegni economici assunti: dal rimborso alla scadenza prevista del denaro preso in prestito per finanziarsi attraverso l'emissione di titoli di Stato, agli stipendi da pagare ai dipendenti pubblici.

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