Come in un post precedente (Travaglio vs. Capezzone) anche esaminando questo scontro si può effettuare un'analisi energetica.
Ma in questo momento non mi sento di produrre una riflessione molto approfondita: solo qualche elemento di riflessione.
Innanzitutto qui è in gioco una "lotta" tra due sfidanti di diversa età cronologica e, quindi di diversa estrazione culturale. Sembra proprio che Sallusti (che non brilla certamente in quanto prestanza energetica) abbia scelto il suo "partner" proprio per aver gioco facile.
D'Alema proprio come un vecchietto a passeggio, rimane sorpreso da questo giovane mascalzone provocatore e, quando lui è oramai lontano a cavallo del suo skateboard, si sveglia improvvisamente e agitando il bastone gli grida dietro frasi che provengono da un vocabolario del passato: "ribaldo, mascalzone! vieni qua che ti do la lezione che ti meriti!". Non riesce nemmeno a terminare la sua difesa, perchè "si sveglia" tardi dal suo torpore, e la trasmissione volge al termine.
Anche in questo caso, come nell'articolo precedente, non prendo in esame la correttezza delle accuse, non mi importa nulla di questo. Riaffermo quanto già precedentemente esposto: bisogna essere formati in fatto di "comunicazione", bisogna avere l'energia giusta per saper governare (o anche solo per far politica!).
Come si potrebbe tenere in mano le briglie di un cavallo focoso, irrequieto e disobbediente (come l'Italia) senza averne l'energia?
