Sai Baba è morto questa mattina, domenica 24 aprile 2011.
Qui sotto invece riporto una porzione di una testimonianza di Paolo D’Arpini (www.circolovegetarianocalcata.it) copiato da www.centronirvana.it
Tuttavia Osho non era propriamente una amico di Sai Baba, il quale ricambiava il sentimento! Se riuscite a comprendere l'inglese, leggete più sotto...
Satya Sai Baba e Osho Rajneesh....

Che hanno questi due in comune?
Divertente comparazione fra due saggi indiani mai incontrati...
ma conosciuti!


Divertente comparazione fra due saggi indiani mai incontrati...
ma conosciuti!
.... A volte li definisco “due saggi opposti” e perché? Osho Rajneesh rappresenta la trasgressione in senso intellettuale e sociologico mentre Satya Sai Baba incarna il modello devozionale indiano classico.
Il primo fece di tutto per creare scalpore e rompere ogni schema, parlando male di tutti e persino di se stesso. Era famoso per i suoi scherzi crudeli come quello –ad esempio- in cui annunciò che alcuni dei suoi “discepoli” si erano realizzati per poi osservare le loro reazioni e svergognarli adeguatamente per la finzione da loro dimostrata negli atteggiamenti esteriori. Osho era uno della Capra perciò vi potete immaginare il tipo. Tutti i discepoli di Osho erano una macchietta con i loro panni indaco vistosi, pieni di collane e di rosari, si dicevano “sannyasin” (rinuncianti) ma si comportavano da grandi epicurei (in tutti i sensi). L’ashram di Poona era famoso per le libertà espressive manifestate in ogni campo… Allo stesso tempo Osho era capace di tenere a bada quella mandria di scalmanati e pian piano li condusse – almeno, alcuni di essi - all’annullamento del senso dell’io ed alla comprensione della vanità dell’ottenimento mondano. In qualche modo restarono tutti “fregati” dalle sue trappole diaboliche ma i più saggi non se la presero ed andarono oltre….. Questo metodo di Osho potrei definirlo “pura psicologia transpersonale”.
Il primo fece di tutto per creare scalpore e rompere ogni schema, parlando male di tutti e persino di se stesso. Era famoso per i suoi scherzi crudeli come quello –ad esempio- in cui annunciò che alcuni dei suoi “discepoli” si erano realizzati per poi osservare le loro reazioni e svergognarli adeguatamente per la finzione da loro dimostrata negli atteggiamenti esteriori. Osho era uno della Capra perciò vi potete immaginare il tipo. Tutti i discepoli di Osho erano una macchietta con i loro panni indaco vistosi, pieni di collane e di rosari, si dicevano “sannyasin” (rinuncianti) ma si comportavano da grandi epicurei (in tutti i sensi). L’ashram di Poona era famoso per le libertà espressive manifestate in ogni campo… Allo stesso tempo Osho era capace di tenere a bada quella mandria di scalmanati e pian piano li condusse – almeno, alcuni di essi - all’annullamento del senso dell’io ed alla comprensione della vanità dell’ottenimento mondano. In qualche modo restarono tutti “fregati” dalle sue trappole diaboliche ma i più saggi non se la presero ed andarono oltre….. Questo metodo di Osho potrei definirlo “pura psicologia transpersonale”.
Praticamente da quando frequento ambiti spiritualisti ho costantemente incontrato ed fatto amicizia con discepoli di Osho, con loro mi sono divertito un mondo, ho amoreggiato con alcune e litigato con alcuni. Malgrado non avessi mai voluto incontrare e conoscere personalmente Rajneesh si vede che fosse mio destino incontrarlo attraverso i suoi seguaci in cui mi sono imbattuto e mi imbatto ovunque io vada. Siccome non l’ho mai incontrato di persona lo conobbi “indirettamente”. Pensate, malgrado ciò il destino volle che dovessi scrivere il suo necrologio, accadde quando Majid Valcarenghi (un suo rappresentante in Italia) mi chiese di scrivere un commento su “Operazione Socrate” libro-denuncia in cui si alludeva all’ipotesi di avvelenamento di cui Osho pare fosse stato vittima negli Stati Uniti (mentre stava in galera per contravvenzione alle leggi d’immigrazione). Chiamai “Ad Memoriam” quel testo e credo che da qualche parte sia stato pubblicato, forse su un numero di Liberation Times.
Mi sono dilungato su Osho perché ho per lui una simpatia-antipatia innata, ci avrei litigato di sicuro ma siccome non l’ho mai voluto né potuto incontrare, mi resta affettuosamente vicino e apprezzo i suoi tricks furibondi. In qualche modo la stessa cosa accadde con Satya Sai Baba. Pensate che per anni ed anni sono andato e ho risieduto per parecchio tempo in Andra Pradesh, lo stato Indiano in cui si trova Puttaparti, dove c’è il suo ashram. Abitavo a pochi km. da lui, ma (come avvenne per Poona che si trova a poche miglia da Ganeshpuri) non mi passò mai per la capa di andarlo a visitare, ma anche così non potei fare a meno di essere continuamente e costantemente frequentato dai suoi devoti. Ancora oggi succede ed infatti ho rapporti epistolari e di amicizia con tanti “beneficiati” di Satya Sai-Baba, ad esempio qui nel Lazio collaboro spesso con lo Shanti-Mandir diretto da Gabriella Lavorgna che è una vecchia devota del santo.
Mi sono dilungato su Osho perché ho per lui una simpatia-antipatia innata, ci avrei litigato di sicuro ma siccome non l’ho mai voluto né potuto incontrare, mi resta affettuosamente vicino e apprezzo i suoi tricks furibondi. In qualche modo la stessa cosa accadde con Satya Sai Baba. Pensate che per anni ed anni sono andato e ho risieduto per parecchio tempo in Andra Pradesh, lo stato Indiano in cui si trova Puttaparti, dove c’è il suo ashram. Abitavo a pochi km. da lui, ma (come avvenne per Poona che si trova a poche miglia da Ganeshpuri) non mi passò mai per la capa di andarlo a visitare, ma anche così non potei fare a meno di essere continuamente e costantemente frequentato dai suoi devoti. Ancora oggi succede ed infatti ho rapporti epistolari e di amicizia con tanti “beneficiati” di Satya Sai-Baba, ad esempio qui nel Lazio collaboro spesso con lo Shanti-Mandir diretto da Gabriella Lavorgna che è una vecchia devota del santo.
Qui però voglio raccontare come accadde che da una iniziale diffidenza nei confronti dei miracolistici avvenimenti del Baba, appresi a considerarli come un utile gioco all’avvicinamento verso la “pura coscienza”. Tanti anni fa, forse nel 1980, stavo a Jillelamudi, dove viveva anche un certo Siam, un ragazzo inglese originario di Malta, il quale non si dichiarava particolarmente interessato alle pratiche spirituali, e mi disse “non so dove andare e siccome qui mi danno da mangiare e da vestire ci resto finché posso”, ma non dovete meravigliarvi della cosa perché questa era l’atmosfera dell’accoglienza totale ricevuta nella Casa di Tutti di Anasuya Devi. Un giorno chiesi a Siam se avesse mai conosciuto Satya Sai Baba e lui mi rispose che aveva vissuto a lungo a Puttaparti. Per curiosità gli domandai ancora se avesse avuto qualche esperienza miracolistica con il santo, a questo punto Siam mi guardò più seriamente e mi narrò una sua esperienza. “Stavo lì già da parecchio tempo senza mai aver avuto un particolare rapporto con Sai Baba, poi accadde che mi beccassi la rogna, una malattia epidermica che spesso si attacca dal contatto diretto con i cani, vedi anche qui a Jillellamudi succede, perché i bambini della scuola, a causa del freddo, dormono con i cani randagi a fianco e si beccano la rogna, insomma mi ero preso l’infezione e le mie mani erano piene di piaghe, una situazione dolorosa, e pareva che non vi fossero cure adeguate a guarire dal male. Una notte sognai che Sai Baba stava passando in rassegna tutti noi e quando si trovò davanti a me mi guardò e mi chiese come stavo, io gli mostrai le mani piagate e dissi che non potevo più nemmeno mangiare per il dolore che provavo (in India si mangia con le mani ed il contatto con le spezie piccanti procura bruciore)… al che Satya Sai Baba, sempre nel sogno, mi disse di non preoccuparmi e mi prese le mani fra le sue… l’indomani mattina ero guarito…”.
Dopo che Siam mi ebbe raccontato questa storia, compresi come mai Sai Baba si stava dando tanta pena a curare dei bambini che avevano preso la rogna e così smisi di pensare che “certe esibizioni miracolistiche di alcuni santi del sud” non fossero affatto conduttive alla spiritualità. Insomma accettai i miracoli di Satya Sai Baba come un possibile aiuto spirituale…. Ed allora eccomi al termine della “comparazione” fra Osho e Satya, dalla quale traggo una conclusione: Le Vie del karma sono imperscrutabili! ed andare avanti con il paraocchi non conduce certo alla pienezza… .
Paolo D’Arpini (www.circolovegetarianocalcata.it)
Questo articolo l'ho copiato dal sito di un suo noto e discusso discepolo www.messagefrommasters.com
Osho on Sathya Sai Baba
- It happens that when for the first time a meditator attains to some psychic energy, some psychic power, the tendency, a natural tendency, is to exhibit it. And if he exhibits, sooner or later he will lose the power. Then a great problem arises: he cannot do it now, but now he has respectability. He is worshipped and people expect him to do miracles. Now what is he going to do? He will have to turn to magic, he will have to start learning tricks, to maintain his prestige.
That's what happened to Satya Sai Baba and people like that. The first things that they had done were real, the first few experiments that they had done were not phony. But then the energy disappears. And by that time you have become famous, and people start gathering, foolish people, stupid people, and they expect you, and your whole ego depends on your exhibition. Now the only possible alternative is to learn magic tricks so that you can go on maintaining your prestige. If you brag, sooner or later you will become a victim of magical tricks. You will have to learn, and deceive people.
- Satya Sai Baba is neither a mystic nor a philosopher, just an ordinary magician.
- One hypocrite in India is Satya Sai Baba. I call him a hypocrite because he knows nothing of yoga. There is nothing wrong if you don't know anything of yoga -- I don't. I can afford to be sick, nobody can object; it is my birthright to be sick. I don't know yoga. But Satya Sai Baba declares himself a great yogi; then the problem arises. Then for his appendix operation he has to go to Goa secretly. And he has to pay ten times more to the doctor so the secret should not be known, because a great yogi going for an operation? What control has he over his physiology? But it is difficult to hide because his whole ashram became curious: where has Baba disappeared? His own people became curious about where he had gone. And after the operation he had to rest for two or three days in Goa. They found out, and the media and the press -- everybody was there, and the doctor had to confess that he had done the operation.
- You may go and seek Satya Sai Baba, because that will be a deep fulfillment of your greed. You will see: here is the man. If he can produce things out of air, he can do anything. Now your greed is provoked. Now a deep affinity happens immediately. That's why you will see thousands of people around Satya Sai Baba. If a Buddha exists, you will not see multitudes there, because there is no affinity. Satya Sai Baba has an appeal deep inside you: your greed is provoked. Now you know this is the right man. But you are wrong. How can you decide who is the right man? You create your deceivers, you give them the opportunity. You follow magicians, not masters.
If you really want to seek a master, drop greed and drop your beliefs. Go to a master completely nude in the mind, with no beliefs; as if you are a tree in the fall with no leaves, naked, standing against the sky. You go and seek a master with a naked mind, with no leaves, with no beliefs. Only then, only then, I say, will you be able to see without projection; only then will something penetrate into your life from the above. Then nobody can deceive you.
- Don't ask for miracles. A man of meditation is himself a miracle. Whatever he does is a miracle. It is a beauty, it is magic, but it is all spontaneous. It is not practiced, it is not rehearsed. But most people are interested in supernatural powers, healing people with supernatural powers, or creating things out of nothing, just as Satya Sai Baba is doing. All kinds of frauds... but people become interested in them, thinking that here is a man of miracles. And what is the miracle if you can produce a Swiss watch which was hiding in your sleeve...?
One old Parsi woman came to me in Bombay. Satya Sai Baba used to stay at her place, and she told me, "One day when he had gone into the bathroom, just out of curiosity I looked into his suitcases. They were all full of watches! I could not believe that this man was deceiving." She said, "I kicked him out. I told him, `Never again come in my house!' I cannot be a partner to any kind of fraud." She told me, "I am an old woman. Nobody listens to me, they think I have gone senile. I have come to you... perhaps you can do something about it."
I said, "I have been challenging Satya Sai Baba, saying that this is stupid. When the country is dying of starvation, produce more food out of your miracles. He should bring rain to Hyderabad" ... where the Shankaracharya of Puri is going to force a woman to be burned alive on her husband's funeral pyre, and only then rain will come. And Satya Sai Baba is not far away from Hyderabad. Bring rain to Hyderabad -- do some real work! All that he produces is ash, and he gives you the ash and you think it is great. It is so simple that any street magician can do it. In fact the more experienced street magicians can do it in a far better way, and can do many more things than he is doing.
I have no objection to him as a magician, but he should not pretend to be a spiritual man. It is not only a question of a single person pretending to be spiritual when he is not. The question is that he attracts thousands of people, mediocre people, who believe that this man of miracles may impart something to them, may lead them to the ultimate truth.
- People ask me why Indians are not here. They cannot be here because we are REALLY interested in meditation. They go to Satya Sai Baba because meditation is not the question there -- miracles are happening. They can hope. They are ill: maybe Satya Sai Baba, by his miracle, can take their illness away. Maybe they are unemployed: by his blessing they will be employed. They are poor: by his blessing they will become rich. They go to Satya Sai Baba -- he deals in things which they need. And they are really surprised when Swiss-made watches appear out of nowhere. That is their real object -- they want Swiss-made watches. Stupid people, and stupid are their saints. Now a saint playing games, magic games, ordinary magic games! We have sannyasins -- Avinash can do it, Sarvesh can do it -- just small games, of no value at all, of no religious value at all. Maybe entertaining.
- The curtain of attachments is so dense and thick that even if you go towards religion you look for miracles. If you find Buddha standing before you, you will not recognize him. If Buddha and Satya Sai Baba are both present you will definitely move towards Satya Sai Baba, and not towards Buddha, because Buddha is not so stupid as to conjures things out of the air! You are in search of magicians. You are impressed by miracles, because your deepest desire is for the world and not for God.
Sathya Sai Baba's 'universal teaching'
'Universal religion'- a progressive ideal or a revanchist chimera?
'Universal religion'- a progressive ideal or a revanchist chimera?
nel paragrafo:
Sectarian tendencies in teaching and practice
... Experience teaches that, once a movement of this kind - however faulty at the core - has reached a certain size and financial power, it tends to survive whatever is revealed about it. Too many people have become dependent on it financially and for some kind of occasional ' mental - emotional fix '. Those drugged on cultist 'opium of the people' are found in every era and area of human life. Contemporary examples are scientology, the Moonies, the Hare Krishna ISKCON movement, the Rajneesh/Osho's travesty of spirituality, a range of so-called 'Kriya Yoga' guru movements, Maharishi Mahesh yogi's Transcendental Meditation, and impure and criminal Swamis in plenty… plus many, many other self-proclaimed untrustworthy 'spiritual leaders' and 'enlightened masters' or whatever.

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