domenica 11 aprile 2010

"Chi va per certe strade, certa gente incontra" (John Wayne)

In una scena di un film, di cui non ricordo nient'altro, lo sceriffo interpretato dall'attore John Wayne rispose con un proverbio (non so se sia solo inventato dallo sceneggiatore) all'accusa di brutalità di un bandito suo prigioniero, disse: "Chi va per certe strade, certa gente incontra!". E stop, basta così!
John Wayne
Era un uomo di azione quello, non di molte parole... Classico uomo d'azione dei film americani, ci sono migliaia di esempi in migliaia di film...
Marco Travaglio
Perchè inizio citando questo "antico proverbio"?
Perchè ogni tanto capita in casa il giornale "Il Fatto Quotidiano",


quotidiano di denuncia del malcostume della classe politica dirigente, indiffererentemente al potere, al governo oppure all'opposizione.
C'è veramente da mangiarsi il fegato.
E così, insieme e non diversamente da qualche milione di italiani provo schifo, repulsione per la situazione politica dell'Italia e per la sua classe politica in toto.

Ma non è questo il mio dilemma... invece non so come facciano questi giornalisti, come Marco Travaglio, ad occuparsi di queste brutture e nonostante questo a vivere personalmente una vita degna di questo nome.
Certo, d'altronde ci sono una miriade di lavori e mestieri non piacevoli a questo mondo! Il primo che mi viene in mente è il becchino (nonostante anche mio cugino con questo si procuri onestamente di che mangiare per se e per la sua famiglia) e che per altro è un mestiere utile e rispettabile.

Infatti ci sono esempi di mestieri peggiori, e non mi riferisco tanto a quei lavori di manutenzione e di pulizia nei quali ci si sporcano materialmente le mani, ma a quelli che pongono in contatto diretto con il malessere, il disagio e la violenza altrui. 
Così c'è l'infermiere, il medico e tutte quelle che vengono definite "professioni di aiuto", ma secondo me una delle peggiori professioni è quella del "poliziotto" a qualunque "arma" appartenga (ecco che torna lo sceriffo John Wayne!):
chi è incaricato di mantenere l'ordine pubblico, chi deve gestire l'intemperanza, la violenza, la delinquenza, la rabbia di altre persone che per qualche motivo ritengono di percorrere questa strada per esprimere le proprie istanze o per soddisfare i propri bisogni.

Così nell'ottica dell'eterno dualismo tra "Il bene" e "Il male", abbiamo:
  • Guardie e Ladri,
  • Medici e Pazienti,
  • Giornalisti del Fatto Quotidiano e Politici Corrotti,
  • ecc., ecc., ad libitum...
Chi va per certe strade, certa gente incontra... ed io abbandono queste strade, e lascio che "certa gente" incontri chi deve incontrare sulla strada che ha scelto di percorrere e ... s'ammazzino di botte tra di loro!
... E se non mi interessasse affatto rientrare nella logica dualistica?
Niente:
Bene vs. Male, Bianco vs. Nero, Partito delle Libertà vs. Partito Democratico, Sinistra vs. Destra, Santoro vs. Vespa, Gianni vs. Pinotto, Stanlio vs. Ollio, Diavolo vs. Acqua Santa???
Niente diversità e differenze, perchè non c'è bisogno di vivere in ogni momento solo per giudicare, usare solo una "funzione" dell'essere umano - la Mente - disconoscendo tutte le altre naturali possibilità (che non voglio nominare in questo momento).

Io ho scelto una vita di qualità diversa, un'altra strada sulla quale incontrare persone di una qualità diversa.
Anche la loro è una scelta utile, questo è assolutamente fuori di discussione! Il Magistrato, il Poliziotto, il Carabiniere, il Giornalista, il Politico che vuole ripulire il suo ambiente dalla corruzione, dalla Mafia, dal clientelismo e dall'interesse particolare, sono persone che rispetto assolutamente.

Ma non è la mia strada, il solo leggere certe notizie sul giornale mi fa stare male: non ci ho lo stomaco, con o senza pelo sopra, non ci riesco a farmi scivolare via da addosso 'sta merda, "come se fosse pioggia sopra a un sasso"... Figuriamoci se quotidianamente dovessi venire alle mani con il "malvivente" di turno! (bella parola = colui che vive male! In questo caso non solo malfattori e delinquenti si possono dire malviventi: c'è tanta gente che vive male!)

Tutto questo mi permea, mi intride, mi imbibisce, mi impregna e cambia il mio modo di sentire, di pensare e di vivere, in conseguenza di questo, e la mia Vita perde quella leggerezza e quella sensitività di cui ha bisogno, perchè venga da me considerata una vera e reale VITA.

Non è un invito al qualunquismo, al disimpegno politico e sociale. Chi mi conosce dal vivo sa quanto io sia sempre stato profondamente impegnato nel sociale, nel mondo dell'associazionismo (da più di 35 anni!), e lo sono ancora...

Sento. E cerco semplicemente di esprimere quello sento.

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