Il grillino sgambetta il gigante
Stavolta il Muro non è caduto ma il fortino ha subito danni ingenti. Delbono sembrava avere la vittoria in tasca, invece dovrà riprendere la corsa. E qui si vedrà se il Pdl riuscirà a rimediare gli errori del recente passato

Un’altalena continua, partita con un rassicurante 52 per cento e proseguita con un 51, poi con un 50,07 e via via con arrotondamenti, con degli zero virgola. Ce la fa, non ce la fa, ce la fa. E gli altri candidati ad arrabbiarsi temendo la sconfitta o a metterci una pietra sopra andandosene a mangiare al ristorante.
Una notte elettorale come davvero non se ne vedevano da tempo. Dal ’95 (era Vitali) o dal ’99, quando Guazzaloca vinse con uno scarto dello 0,5 per cento. Eppure vinse. E tutto il mondo venne qui per vedere il crollo del Muro.
Stavolta il Muro non è caduto ma il fortino ha subito danni ingenti. Delbono ha ricevuto colpi pesanti dalla zona colli, tra il Saragozza e il Santo Stefano. Borgo Panigale si è svenato arrivando a dargli fino al 60 per cento. Ma non è bastato. Anche il successo del partito di Di Pietro che alle Europee era arrivato a uno strepitoso 8,8 per cento, alle comunali si è drasticamente ridotto a un 4,5. Dove sono andati a finire allora quei voti? Una risposta, al quartier generale di Delbono, l’hanno già trovata: ai grillini di Favia, la vera sorpresa di questa notte. Sono loro che hanno sbarrato la strada al Candidato che s’era appena affacciato sulla soglia di Palazzo d’Accursio. All’una e 25 minuti la percentuale che gela il sangue: 49,96 per cento.
Sembrava che avesse la vittoria in tasca e invece... Invece dovrà riprendere la corsa.
E qui si vedrà quanto il Pdl e tutte le forze d’opposizione riusciranno a fare per cogliere quella che, per loro, è ancora un’occasione straordinaria. Il centrodestra in questi mesi ha accumulato un errore sull’altro, a partire dal ritrovarsi due candidati che pescavano nello stesso bacino di voti, per giunta litigando tra di loro. Una doppia presenza che ha scoraggiato moltissimo l’elettorato. Ed ora, già che a passare sarà Cazzola, cosa dirà Guazzaloca? Lascerà libertà di voto ai suoi elettori? Magari non dirà nulla, tanto il messaggio che voleva mandare l’ha già mandato.
E così vivremo un’altra notte al cardiopalma. Appuntamento tra quindici giorni.
di Massimo Gagliardi
(da Resto del Carlino Bologna online)

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