venerdì 23 gennaio 2009

SLANG BOLOGNESE



Sono nato e cresciuto a Bologna, in periferia e quando ho iniziato ad entrare nell'adolescenza ho capito che era necessario dimostrare di essere "grandi", "giusti", sicuri di se.
Occorrevano alcuni ben precisi ingredienti, alcuni dei quali erano: l'aspetto fisico (ovviamente) e quindi il vestiario, poi l'atteggiamento che dimostrasse sicurezza e all'occorrenza incutesse soggezione... e per ultimo il linguaggio. Senza di questo eri assolutamente "fuori", escluso e fatto oggetto di derisione.
È interessante analizzare dal vivo lo slang dei ragazzi, molte parole sono una italianizzazione di vocaboli dialettali (il dialetto Bolognese) che hanno mantenuto il loro significato, ne hanno acquisito uno affine per associazione di idee oppure è completamente inventato. Alcune sono sempre state usate, molte sono una produzione della creatività dovuta all'incontro con altre culture, ad esempio l'incontro coi soldati americani ha prodotto la "cicles" (pronunciato come è scritto sta ad indicare la gomma da masticare e deriva dalla marca omonima di produzione USA), "al pulismen" o "pullone", "la pulla" derivano tutti da police-man ed indicano il vigile e la polizia. Altri vocaboli sono invece di produzione recente ed a volte risentono di contaminazioni di altri dialetti italiani (il verbo sgamare lo udii per la prima volta da una ragazza milanese, poi col tempo arrivò anche a Bologna).
Ma sotto le parole si nascondono i significati... ed essere accettato tra gli adolescenti dei miei tempi significava soprattutto avere una bella dose di insensibilità, accettare qualsiasi principio per essere accettati dal "branco", disposti a fare tutto quel che "doveva essere fatto", impermeabili ad ogni stimolo nuovo, che poteva mettere incertezza e instillare anche solo una goccia di sano dubbio laddove bisognava nascondersi costantemente sotto una inossidabile maschera di sicurezza.
Molte persone, uomini e donne, sono rimasti così com'erano, son diventati "grandi", ora hanno un lavoro e magari una famiglia, ma dentro non sono cresciuti in misura rilevante...
È per questo motivo che leggendo qualcuna di queste parole qualcosa affiora alla memoria e scivolo in una leggera malinconia... allora ci sorridevo sopra, qualche ragazzo era comico, un personaggio, una macchietta... forse ho perso lungo la strada la leggerezza dei ragazzi...
Ma da quel che si legge sui giornali non sembra che sia avvenuto un cambiamento consistente... comunque a dodici anni non mi è mai venuta l'idea di tirar molotov contro la scuola, peccato!



DIZIONARIO DI
BOLOGNESE

BABBIONE/A: anziano/a
BAGAGLIO/ ZAVAGLIO: attrezzo inutile
BATEDO: una gran quantità di botte, tozze, percosse
BATTENTE: orologio
BAZZA: intrallazzo, conoscenza tattica
BECCA: pene
BIDONE: mancare ad un appuntamento, essere fregati
BONA LE': basta
BRAGHE: pantaloni
BRANDA: letto
BRESCO: ubriaco
BULBO: capelli
CARTONE: pugno
CARTOLA: persona qualificabile come "bel tipo"; volto; abbronzatura
CASSA: sbornia e/o stanchezza
CATENA LENTA: preso male
CHILO: milione di lire
CIOCCATA: rimprovero, cazziatone
CIOZZA: bugia
CIPOLLARE: toccare, tastare
DARE LA MOLLA: mollare, scaricare
DELLA SERIE...: incipit per eccellenza
AVERE LA MOLLA: essere carico, energico, agitato
ESSERE DI UN ALTRA (O DI PRIMA): sottointeso "categoria"
FANGA: scarpa
FERRO: macchina, auto
FUGHINO/ FUGA: marinare la scuola
GAGGIA: mento di notevoli dimensioni
GANCIO: mancare ad un appuntamento, essere fregati
GEBBO o GEPPO: scarso, maldestro
IMBONIRE: corteggiare, raccontarla, lecchinare
IMPALUGARE: : allappare, invischiare
IMPEZZARE, INCHIODARE, INTOMELLARE: essere pesante con discorsi
INTAPPO: abbigliamento particolare, look
INTORTARE: corteggiare
GAGNARE: rubare
GAMBA: centinaio di migliaia di lire
GARETTO: malleolo
LEGNO: ragazza/o che non la/o dà quasi mai
LESSO: tipo scarsamente sveglio
LINGUA: assegno
MARAGLIOragazzi/e grezzi e cafoni
NON C'E' PEZZA: ineluttabilità di un evento senza che si possa fare niente per evitarlo
NON SI AFFRONTA: situazioni o immagini al limite della gestibilità o sgradevoli
NON VOLERNE MEZZA: essere saturo di una cosa da non volerne più sentire parlare
PACCO: pene + testicoli, mancare ad un appuntamento, essere fregati
PAGLIA: sigaretta
PALO: milione di lire
PANNO: coperta (del letto)
PATURNIA: problema
PILLA, FRESCA: soldi, denaro
PUNTA: appuntamento, luogo di ritrovo
POLLEGGIATO: rilassato, stare calmi
RANA: tirchio
RAVANARE: toccare, tastare
RIGA: basta, finito
RUSCO: spazzatura
SBARBINA: ragazza piccola di età
SBORONE: esibizionista, personaggio che si fa notare rumorosamente
SCENDERE LA CATENA: essere preso male
SFROMBOLARE: gettare via, lanciare, cadere
SGAMATO: scoperto inflagrante
SGHETTO: contesto fortunoso
SPANIZZO: persona che si fa notare, che osa in maniera evidente ma degna di ammirazione
TELAIO: corpo
TIRELLA: erezione
TIRO: pulsante per apertura del portone di casa
SACCO: mille lire
SANO: bello
ZAGNARE: rompere, infastidire
(Ph. Fabio Scardovi)

Questo invece è un giovane d'oggi:
Cristian Grassilli - Sotto i Portici di Bologna



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2 commenti: