sabato 16 ottobre 2010

Gli italiani un popolo di depressi!

Fonte: «Agenzia Dire» (www.dire.it - 11 ttobre 2010)

ROMA - Italiani piu' depressi rispetto alla media europea: lo rivela . Secondo l'indagine, svolta intervistando 1044 italiani tra febbraio e marzo di quest'anno, gli italiani hanno infatti avuto meno emozioni positive e piu' emozioni negative rispetto alla media. Un numero di intervistati italiani superiore alla media afferma di aver provato tutte le emozioni negative proposte dall'inchiesta 'sempre' o 'la maggior parte del tempo'. Viceversa, un numero inferiore di italiani ha avuto tre su quattro delle emozioni positive proposte 'sempre' o 'la maggior parte del tempo, ad eccezione dell'emozione 'pieni d'energia' che un numero di intervistati maggiore alla media ha avuto 'sempre' o 'la maggior parte del tempo' (55% contro la media del 51% dell'Unione europea).

Un numero di intervistati superiore alla media ritiene di aver portato a termine meno progetti di quanto previsto a causa di problemi fisici o emotivi. Un numero ben superiore alla media europea ritiene che 'la maggior parte del tempo' e 'qualche volta' ha portato a termine meno progetti a causa di un problema di natura emotiva: 11% e 25% contro le medie del 6% e del 18% dell'Unione europea. Ma ciononostante, la percentuale di intervistati che e' ricorsa all'aiuto di un professionista negli ultimi 12 mesi non e' piu' elevata della media dell'Unione europea, ma le corrisponde: 14% contro la media del 15% dell'Ue, che e' invariata dal 2006 (+2 punti percentuali). Anche l'uso di antidepressivi corrisponde alla media: 6% contro la media del 7% dell'Ue, ma gli italiani ne usufruiscono piu' delle media (63%) per curare stati d'ansia piuttosto che veri e propri stati depressivi (35%), mentre a livello di Unione europea gli antidepressivi vengono in media presi in percentuali uguali per curare entrambi gli stati (51% depressione e 47% ansia).
Questo Eurobarometro e' stato redatto in vista della prossima conferenza tematica del Patto europeo per la salute mentale e il benessere: "Promuovere l'inclusione sociale e la lotta contro la stigmatizzazione per una migliore salute mentale e il benessere", che si terra' a Lisbona l'8 e 9 novembre prossimi.
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ECCO QUA COSA DICONO ESPERTI, STUDIOSI, SPECIALISTI E TERAPEUTI!
Io pongo due domande in parallelo: una per gli "esperti" e l'altra per i "malati" (ho posto le virgolette su queste ultime parole perché fatico a condividere il significato e il ruolo sia dei cosiddetti esperti che l'etichetta di malato).
Le due domande parallele sono
per i terapeuti e scienziati: quali terapie ( e sottostanti teorie) avete pensato finora? sono effettivamente di aiuto per i depressi? sono accettate da loro e soprattutto sono efficaci e portatrici di guarigione? fanno crescere e cambiare i vostri pazienti?
per i depressi: quali terapie preferite? i vostri terapeuti vi invitano a pensare sulle motivazioni della vostra scelta? le terapie che vi propongono hanno un inizio e una fine, cioè sono terapie che hanno come presupposto, fine e speranza, una vostra evoluzione, oppure sono terapie di mantenimento che non hanno una fine?
Queste sono domande importanti sulle quali riflettere e alle quali dare risposta, altrimenti rimane solo un dato statistico, sociologico, un titolo di un articolo: "Gli italiani sono più depressi della media europea, ma non si fanno curare in misura significativamente maggiore degli altri!"....
Ma sul fronte delle soluzioni: buio, vuoto, silenzio assoluto.
La mia posizione è la seguente: chi subisce una realtà avversa e negativa ha sempre le risorse per riuscire ad uscirne! Deve solo diventarne consapevole, deve solo fare esperienza di queste risorse, deve essere semplicemente aiutato a percepire che ha le risorse per uscire dalla situazione che lo deprime e deve apprendere i metodi e le tecniche che lo aiutano a raggiungere questo scopo.
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