giovedì 28 agosto 2008

IL GRUPPO DEGLI UOMINI



Un corso pre e post-parto a misura d’Uomo
.

IL GRUPPO DEGLI UOMINI

Oltre ogni condizionamento culturale

per vivere consapevolmente la paternità
Il Gruppo degli Uomini è un ambiente dove poter condividere
le proprie esperienze quotidiane e vivere nuove occasioni
di crescita. Un luogo dove gli Uomini si sostengono, si incoraggiano
e imparano gli uni dagli altri.


Un uomo non vive la gestazione come la donna, per lui il figlio diventa una presenza reale improvvisamente dopo il parto. Il suo punto di vista è diverso da quello di una donna!
Dopo 10 ore di travaglio nacque la mia prima figlia, con un parto naturale a casa, alla mattina quando mi svegliai ero veramente distrutto. Mi alzai con gli occhi socchiusi per andare in bagno e improvvisamente urtai con il piede nudo contro un ostacolo. Trattenendo un imprecazione decisi di aprire bene gli occhi e vidi... un lettino con dentro una pupattola! Pensai: "Eh, no! Ormai il parto è finito! Non ho più una donna incinta da sopportare! Cos'è QUESTA COSA?" Da allora son passati 13 anni e "quella cosa" è ancora lì, per fortuna... E per fortuna non inciampo più nel suo letto coi piedi nudi!

Il papà si trova ad affrontare una situazione nuova, gli equilibri precedenti con la sua donna sono perduti, ed egli non sa come può comportarsi.
Spesso una coppia si scambia nomignoli affettuosi prima che nasca un bimbo, dopo la situazione è diversa: la donna non riesce più a chiamare "cucciolotto" un uomo di 80 kili! E l'Uomo chiama più facilmente "mio tesorino" la piccola bambina, invece della sua donna.

Fondamentalmente il maschio è un individuo pratico, desidera sapere "cosa e come deve fare", ma nessuno gli ha mai dato l'esempio, probabilmente anche l'uomo più importante per lui, il suo modello, cioè suo padre, non gli ha insegnato come essere padre nella società attuale.

Generalmente l'uomo che sta diventando genitore non intende sfuggire alle proprie responsabilità, ma ha qualche incertezza: Ho intenzione di svolgere seriamente e serenamente il ruolo di padre, ma non avendo esperienza non so come ci riuscirò.

Il ruolo dei "capifamiglia" è sempre stato quello di contenimento e protezione della sua famiglia, soprattutto della sua donna. L'energia dell'uomo-capofamiglia deve essere forte e costante. Egli deve essere disponibile a dare, mentre i suoi bisogni passano in secondo piano e, nello stesso tempo, deve stare attento a non scaricarsi, altrimenti tutta la famiglia diventa instabile, sente che non è più protetta.
Sì, probabilmente questo concetto è accettato e compreso, ma manca un passaggio.

Se è vero che la Natura (o Dio, la Vita, l'Esistenza, ecc.) ha sempre fatto partorire le Donne, se è vero che una Donna sa partorire, nutrire e amare suo figlio, allo stesso modo perché la Natura dovrebbe dimenticarsi degli Uomini? Se l'Uomo riesce a sentire il messaggio che la sua Natura rivolge a lui, allora non avrà più incertezze.
Ma questa capacità è connessa ad un messaggio antico che è andato perduto...

In questa società manca un elemento importante per il sostegno e la crescita degli uomini: quello che nelle tribù dei popoli primitivi era la cosiddetta "comunità dei cacciatori": il gruppo degli uomini.

Questa comunità si prendeva carico dei giovani maschi fin dal rito dell'iniziazione, dagli 11 anni circa in poi. Gli uomini avevano un loro mondo e una loro comunità, loro tecniche e loro segreti, si fidavano gli uni degli altri, mentre ora prevale la competizione, a volte l'invidia, dalla quale originano atteggiamenti ostili e agonistici, comunque decisamente anti-cooperativi.
Le donne invece si sono sempre aiutate tra loro, nel passato come nel presente, ed hanno sempre potuto aprirsi CON FIDUCIA ad un'altra donna, parlare dei propri problemi personali CONFIDANDO nell'ascolto e nella comprensione di una persona simile.
L'uomo purtroppo non è favorito in questo, e ha PAURA che se si apre ed esprime i suoi sentimenti, emozioni ed incertezze, perde il suo "status" di vero uomo, perde la sua dignità, e per questo ha paura di essere deriso dagli altri uomini, dai suoi simili.


Certamente questo fatto non ha favorito nei maschi lo sviluppo delle capacità di esprimere i propri contenuti interiori, al contrario egli per sopravvivere ha dovuto rinunciare ad una gran parte della sua sensibilità, ha dovuto "indurirsi"per affrontare da solo il mondo. Addirittura una certa cultura è arrivata a giustificare questa realtà costruendo una specie di ideologia, lo stereotipo del vero uomo come colui che costruisce il proprio futuro da solo, il selfmade-man.

Altri modelli molto simili sono: il "duro", il "macho", "l'uomo che non deve chiedere mai", ecc. L'uomo viene presentato come forte, assolutamente indipendente ed auto-diretto, deciso e sicuro di sé; la capacità di "sentire", la capacità di accordarsi con la natura del proprio essere non è compresa tra le qualità di questo tipo di uomo che, secondo questo modello, non dovrebbe mai avere bisogno di niente e di nessuno.

NOI SIAMO IL GRUPPO DEGLI UOMINI!
La mia proposta è quella di ricreare il Gruppo degli Uomini, un ambiente dove poter sia condividere le proprie esperienze, sia vivere esperienze di crescita.
Un luogo dove gli Uomini si sostengono, si incoraggiano e imparano gli uni dagli altri.
Dove può attingere energia un Uomo se non dai suoi simili? Se è vero che le sue esigenze passano in secondo piano davanti a quelle di un bambino, da chi andrà a sfogarsi, dove andrà se vuol essere compreso? Se l'Uomo vuole "scaricarsi", condividere o donare la propria energia allora è meglio che si rivolga alla
sua metà complementare, la Donna, mentre se ha bisogno di ricaricarsi è nel Gruppo degli Uomini che può trovare il supporto e l'energia di cui ha bisogno!

E con la sicurezza e l'energia del gruppo, l'Uomo può iniziare un cammino di crescita…


Mi chiamo Paigam, sono Laureato in Psicologia, Diplomato Operatore Shiatsu, Facilitatore di Meditazione, Istruttore di Esercizi Energetici, ma soprattutto sono padre di una ragazzina di 13 anni, un bambino di 10, e in attesa dell’ultimo piccolo tesorino! Ho vissuto personalmente la crisi che comporta la nascita di un bambino, specialmente il primo. Ho fatto un lungo cammino di crescita ed ora sento di avere la forza di propormi come amico, fratello, uomo della stessa tribù.
Mi propongo anche perché conosco tante tecniche per la crescita personale, per l’espressione delle emozioni, per sciogliere i blocchi del corpo e della mente ed ora voglio condividere con semplicità ed energia quello che ho imparato.

Facciamo insieme il Gruppo degli Uomini!


Scrivi per informazioni e prenotazioni a: info@paigam.it


Share/Bookmark

lunedì 18 agosto 2008

Il Dono dell'Aquila

A volte mi vengono pensieri. Tante persone son vissute e invecchiate prima di me e non erano sostanzialmente diverse da me. Il tempo passa per i miei figli che nascono e crescono e anche io divento sempre più maturo e invecchio. Ho ancora tanti sogni, desideri e progetti, ma so che qualcuno rimarrà incompiuto. Tanti in questo mondo si son dati da fare ed han lavorato duro, tanti sono riusciti e tanti no, ma non c'è molta differenza tra loro. È un vecchio tema, eppure in quasi tutti permane la paura di pensare al senso della vita. Sembra un argomento da adolescenti, eppure quelli che han passato questa età non hanno risolto il problema, l'hanno superato evitandolo, esorcizzandolo, negandolo, non pensandoci più, annegando la propria coscienza nel fare, nell'agire. Questi momenti di inattività mi servono per dare una giusta prospettiva alle cose, ai miei desideri e ai miei progetti. Sono grato per il "dono dell'aquila", la capacità di vedere le cose dall'alto, con distacco e compassione.
Share/Bookmark

giovedì 14 agosto 2008

POTERE, IMPOTENZA, PREPOTENZA.

Ancora una notizia dal TG di violenza sessuale ai danni di una bambina di 12 anni.
Maschi, maggiorenni e non, che per esercitare la loro potenza sessuale hanno avuto bisogno di riunirsi in gruppo al fine di ghermire un bocciolo di femmina.
Ormai sono notizie estremamente comuni, e come al solito ci stiamo facendo il callo...per non soffrire troppo.

Ormai i giornalisti hanno creato anche un gergo, ad es.: "Il branco colpisce ancora..."

Ma il male è dentro alla società. Non solamente dentro a qualche soggetto malato, ma si aggira nelle strade, nelle scuole, nel lavoro, nei mass media e in quello che mi sembra che sia diventata la spia del costume di questa società: lo spot, il messaggio pubblicitario.
Ma nessuno sta facendo niente, la rotta è sempre la stessa, niente fa supporre che la situazione possa volgere in meglio. No, non credo che ne le forze dello Stato e le forze dell'ordine, ne le agenzie morali, ne la Chiesa abbiano "il potere" per cambiare la situazione.
Ci vuole altro.

Innanzi tutto bisogna comprendere "il problema": cosa spinge i maschi a comportarsi in questo modo?
Io credo che alla base vi siano meccanismi assolutamente normali, bisogni non solo fisici o fisiologici, ma anche esigenze psicologiche assolutamente normali nei maschi della specie umana come nei maschi di tante altre specie di mammiferi superiori. Esigenze che sono più o meno differenziate per genere, cioè a volte possono essere diversi per i maschi e per le femmine.
Inoltre sono convinto che queste esigenze non possano trovare una piena soddisfazione in questa società e i maschi si sentono frustrati.
I maschi del passato come avevano affrontato questo problema? Molto semplicemente avevano creato una società a misura di maschio, dove le femmine non contavano niente ed erano emarginate dalle decisioni e relegate a ruoli prefissati e stereotipati.
In definitiva i maschi non avevano "risolto" il loro problema: l'avevano aggirato, by-passato...

L'UNICA VERA SOLUZIONE DI UN PROBLEMA SBOCCIA DA UN CAMBIAMENTO PERSONALE!

Ad esempio, in una discussione tra bambini capita spesso di sentire la frase: "E' COLPA SUA!!!"
Infatti è risaputo che i bambini riescono a riconoscere i torti e le ragioni dei contendenti solo ed esclusivamente se sono completamente estranei alla contesa.
Anche la maggior parte degli adulti si comporta così, tendendo a proiettare la causa del problema nell'altro.
Così se un uomo si sente frustrato è sempre colpa della Donna, una "donna" senza nome e senza volto che incarna tutti gli stereotipi femminili di questa società.
Il maschio l'ha sempre fatto, per questo ha creato le società maschiliste del passato, ma ora IL POTERE gli è sfuggito di mano, le femmine hanno pari diritti e pari doveri, e imitando i maschi spesso riescono meglio di loro in tanti campi.

Allora il problema è IL POTERE?
Sì.
Sapete qual'è il contrario di Potenza per un uomo?
Semplice: IMPOTENZA!
Anche solo considerando il significato che comunemente si attribuisce a queste parole si comprende come questo tema sia profondamente connesso alla natura del maschio e presenta analogie e collegamenti alla sua identità sessuale.

Ma questo significa che un uomo per esercitare il suo potere maschile deve aggredire i più deboli?
No.
Se disegnamo una linea e da una parte mettiamo uno zero per segnare il livello minimo di Potere, l'Impotenza, il livello massimo non corrisponderebbe alla parola Prepotenza. Il prepotente è quello che ha paura di cadere nell'impotenza, è una persona che non è sicura della sua vera potenza. In realtà il vero Potente è una persona molto calma, non solo non aggredisce, ma non ha bisogno di manifestare il suo potere, anche perchè è così evidente che è riconosciuto anche dalle altre persone.

impotente...prepotente.....................................POTENTE
0-----------------10-----------------------100000--------------------------->


Ma allora noi maschi di questa epoca storica siamo estremamente fortunati!!!

Sì, perchè finalmente siamo messi in condizioni di risolvere il problema una volta per tutte!!
Ma invece di proiettare la nostra insoddisfazione all'esterno di noi stessi, cerchiamo di sentirla profondamente dentro noi stessi.
Siamo uomini, possiamo resistere ad un pò di malessere, di insofferenza, di dolore...
E' possibile osservare la natura della nostra insoddisfazione e scoprire "il perchè", e piano piano, diventando consapevoli le nostre radici si approfondiscono e vanno a pescare profondamente nella terra fino a raggiungere la vera e propria sorgente del NOSTRO POTERE.

E' possibile farsi aiutare, farsi guidare solo da un uomo che ha già percorso la strada, e non sto parlando di un "parolaio", di un tuttologo, di un "esperto da talk show", o del solito "illustrissimo dott., prof., con 4 lauree, primario della clinica migliore del mondo" (quanti se ne vedono alla TV di questo tipo di persone?!?), ma di una persona che è già passato attraverso la sua personale sofferenza e ne è uscito, ed in questo modo riesce a comprendere la posizione di chi c'è ancora dentro.

L'unico prerequisito è il rendersi conto che "il problema" esiste, altrimenti non ci può essere nessun cammino di crescita, non c'è la motivazione per andare da nessuna parte...

Sto comunicando a uomini degni del nome, VERI UOMINI, persone intelligenti, non a mezzi uomini, rimasti bambini e adolescenti (a volte di età superiore ai 60 anni!).
Sono questi che hanno bisogno di ricorrere a mezzucci, come fingersi ragazzini per chattare con ragazzine quattordicenni che potrebbero essere loro figlie o nipotine!
Sono questi che hanno bisogno del "branco" perchè da soli sono impotenti, e nel gruppo si trasformano in persone vili.

POTERE è un verbo della nostra lingua, se io "posso" agire la mia volontà, raggiungere le mie aspirazioni (nella vita affettiva e di relazione, nel lavoro o in qualsiasi altro campo) allora mi sento ok! MI SENTO UN UOMO!
Ma se "non posso" fare quel che desidero e non posso anche domani e forse dopodomani...
e se in ogni campo mi sento limitato e vedo come sono frustrate le mie aspirazioni...
allora non mi sento ok.
Non mi sento nemmeno un vero uomo...
A questo proposito vorrei ricordare le emozioni e le sensazioni che sente chi subisce lunghi periodi di disoccupazione... Frustrazione, depressione, impotenza, rabbia, ecc.
Allora POTERE è qualcosa che ci riguarda tutti, non solamente quelli che siedono in Parlamento e che guidano la nostra Nazione. Quelli hanno una forma particolare di potere, e non voglio parlare di loro e dei loro problemi.

Io ho fatto un lungo percorso di avvicinamento progressivo al "mio potere", e con questo non voglio dire che ho risolto tutti i mei cosiddetti "problemi"!
Però ora sento di essere sempre nel "mio potere", cioè mi sento radicato, sicuro, sereno, deciso sulla strada da percorrere, coraggioso (non è che non ho mai paura, ma non sono sconfitto dalla paura: vado avanti ugualmente!) a volte forte, a volte non tanto forte, ma mai "sbagliato"!
Non mi sento più "fuori posto", non sento più che "non dovrei essere così"...
E guardo gli altri uomini con benevolenza, sento un'intesa profonda con loro...
E guardo le donne con tenerezza e sento cosa offrono e cosa desiderano...
E quella "cosa" che vogliono non è quello che suggerisce la pubblicità! L'uomo muscoloso, bello, giovane, ricco, vestito bene, con una grande automobile, ecc...
Per quanto mi riguarda: se una donna vuole queste cose, le può andare a cercare altrove!
Io offro qualcosa di diverso e di unico: me stesso.
E per me non è poco!

--------------------------------------------------------------

160 Libri sul Potere

Potere Libertà Grazia

Il potere di adesso

Il potere terapeutico dell'esposizione


Sesso Soldi Potere

Maestro di pensiero per la sua capacità di trasmettere modelli vissuti e da vivere, piuttosto che teorie e concetti, Osho insegna a considerare i tre elementi costitutivi dell'odierna umanità - sesso, denaro e potere - non come fini ma come mezzi per conquistare equilibrio di gioia e felicità.
Osho è un Buddha contemporaneo la cui saggezza, che unisce chiarezza di visione a un forte senso dell'umorismo, ha toccato la vita di milioni di persone in ogni parte del mondo.
Con i suoi discorsi, e il suo lavoro di rinnovamento nella dimensione della meditazione, ha messo le basi per la nascita di ciò che egli definisce l'"Uomo Nuovo": un essere umano del tutto discontinuo dalla lunga marcia della follia che sembra riassumere la vita del genere umano del passato; un uomo nuovo la cui esistenza si fonda sulla consapevolezza, l'affermazione della vita e la libertà.
Osho ha sviluppato strumenti pratici in grado di sostenere una vera e propria Rivoluzione Interiore, in quanti, sentendo i suoi discorsi, sono colpiti dall'urgenza e dall'importanza di una mutazione radicale nella propria vita.
Consapevole della realtà dell'uomo moderno: un uomo appesantito da retaggi che non riconosce più, stretto nella morsa di ansie per un'accelerazione mai vista in passato, oppresso dal peso di una civiltà che ben poco concede alla spontaneità e alla naturalezza, soffocato da repressioni e da un vero e proprio analfabetismo emozionale, Osho ha creato tecniche di meditazione di tipo dinamico, in grado di ripulire e liberare il cielo interiore dalle tante repressioni in atto.
È un lavoro necessario, se si vuole scoprire lo stato di meditazione libero da pensieri e totalmente rilassato, più semplice da raggiungere in altre epoche.

L'uomo Maschio

Eric Zemmour

Come si presenta l’uomo ideale? Si depila. Fa incetta di prodotti di bellezza. Indossa gioielli. Crede fermamente ai valori femminili. Privilegia il compromesso. Insomma, l’uomo ideale… è una vera donna. Ha reso le armi, e si è convinto che l’uguaglianza è similitudine. Tutto quello che è autenticamente mascolino è considerato una parolaccia. Una tara. Però così il gioco non funziona. «Lo so. So che non esistono l’Uomo e la Donna, ma gli uomini e le donne. Non generalizzazioni, solamente casi specifici. Tanti casi particolari quanti sono gli individui. Miliardi di storie per miliardi di esseri umani sul pianeta. Lo so che c’è qualcosa di femminile nell’uomo e di maschile nella donna. Lo so, figurarsi: sono stato adolescente negli anni Settanta. So che la catalogazione di tipicità sessuali è sospetta, per non dire reazionaria, che non ci sono sessi ma solo generi. Sfumati, inevitabilmente imprecisi. So di non essere un sociologo, un filosofo, né una giornalista di Marie Claire, e di non aver preparato la mia polemica con una serie di sondaggi. Lo so, so tutto. Ma ho cominciato a scrivere questo breve libro per capire cosa è successo, cosa è capitato ai maschi, e soprattutto per recuperare il pensiero virile. Lo so, non si dovrebbero mai seguire i propri bassi istinti. Ma non sono che un uomo.»

Il maschio selvatico

Gli istinti maschili sono stati espulsi dalla nostra cultura, sempre più femminilizzata e "materna", così come dalla società delle "buone maniere". Eppure sono istinti ancora vitali, che vanno riconosciuti senza timore e dominati, cioè vissuti in modo equilibrato, per poter ritrovare una sana e sincera spontaneità. Attraverso una lettura di sogni, leggende, miti, il libro dello psicoanalista Claudio Risé ripercorre la storia di questo "interdetto" e offre agli "uomini in crisi" una via per ristabilire un contatto positivo con il loro lato "selvaggio".
Claudio Risé, psicanalista junghiano, docente universitario, è conosciuto dal grande pubblico grazie ai suoi libri sul maschile e il femminile.

Share/Bookmark